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Capuano a FCINTER1908.IT:” La frase di Abete? Un autogol. La revoca è molto difficile…”

Non accenna a calmarsi la polemica scoppiata in seguito alla relazione di Palazzi in merito allo scudetto 2006. Una pagina mai chiusa, quella di Calciopoli, e ora definitivamente riaperta. Abbiamo provato a ricostruire i possibili scenari, in...

Sabine Bertagna

Non accenna a calmarsi la polemica scoppiata in seguito alla relazione di Palazzi in merito allo scudetto 2006. Una pagina mai chiusa, quella di Calciopoli, e ora definitivamente riaperta. Abbiamo provato a ricostruire i possibili scenari, in esclusiva per FcInter1908.it, con Giovanni Capuano, giornalista sportivo e autore del blog Calcinfaccia. Le preoccupazioni del Consiglio Federale, il ruolo di Abete e lo sfogo di Moratti nei confronti della Gazzetta dello Sport. Ecco cosa potrebbe succedere...

Il Consiglio Federale ha 13 giorni a disposizione per meditare una posizione rispetto alla relazione di Palazzi. Il fatto che nel Codice di Giustizia Sportiva non sia contemplata la possibilità di revocare un titolo al di fuori di un procedimento disciplinare sarà determinante?

Sarà determinante. I legali di ciascun consigliere sono stati allertati perché nessuno vuole prendersi la responsabilità di mettere una firma su una decisione che presenta queste premesse. La soluzione politica è da scartare. Anche se Abete preme e potrebbe decidere in autonomia. Proprio oggi Agnelli ha rilasciato delle dichiarazioni forti che fanno pressione sul Consiglio e che non ammettono che si decida di non decidere. La strada della revoca è tutta in salita, soprattutto e paradossalmente dopo la relazione di Palazzi. O si applica la prescrizione come suggerito dall'esposto o si decide di dare una rilettura del parere dei saggi e nessuno vuole avventurarsi su questa strada. La revoca è molto difficile.

Ci sono gli estremi per riaprire un procedimento disciplinare?

Assolutamente no. La prescrizione copre tutto. Palazzi non ha fatto nessun tipo di sconto all'Inter, a Moratti e a Facchetti. Ha vagliato tutte le possibilità. Se ci fosse stata una strada diversa l'avrebbe sicuramente imboccata. La posta in gioco non è restituire o tenersi lo scudetto del 2006, quelle sono questioni sportive che interessano soprattutto i tifosi. La Juventus ha fatto capire chiaramente che nel caso in cui venisse a cadere nel 3° grado in giudizio al processo di Napoli l'associazione a delinquere (il corrispondente dell'illecito strutturale), si farebbe avanti con una consistente richiesta di danni patrimoniali e batterebbe cassa presso la Federazione per una cosa come 300/400 milioni. L'esposto della società bianconera ha messo in luce un problema di automia tra la giustizia ordinaria e lo sport. Il confine è sottile e bisogna trovare il modo per tenere separate le due cose, soprattutto nel caso delle società per azioni. Se Abete mette la sua firma sotto l'atto ufficiale dovrà rivedere le regole e pensare ad una riforma del sistema.

Anche Moratti ha fatto intendere che nel caso lo scudetto venisse revocato farebbe richiesta dei danni subiti...

Sono due cose differenti. Moratti richiederebbe alla Federazione i danni d'immagine. La requisitoria, di fatto senza contraddittorio, rimarrà comunque una sentenza agli atti della storia.

In un tuo post targato 25 giugno metti in relazione un'intervista ad Andrea Agnelli rilasciata alla Gazzetta dello Sport e un articolo pubblicato il giorno dopo di Palombo, ripreso in prima pagina e che suggeriva come "strada maestra" la non assegnazione e un tutti colpevoli, nessun innocente in quella stagione da dimenticare. E' a questo che si riferiva secondo te Moratti con le dichiarazioni di oggi?

Moratti ha avuto una reazione di rabbia per come la Gazzetta dello Sport ha affrontato la questione della revoca e anche per tutto quello che significa Facchetti. L'editoriale di Monti era molto duro, parlava di scudetto bruciato, di disonestà. Già oggi c'è stato un piccolo cambio con la pubblicazione dell'intercettazione tra Bergamo e la Fazi. Una telefonata che una redazione seria come quella della Gazzetta dello Sport avrebbe dovuto pubblicare nella giornata di ieri. L'intervista di Agnelli, di fatto un attacco durissimo e senza contraddittorio alcuno, ha segnato il cambio di prospettiva. Sono convinto che non fu una scelta editoriale della Gazzetta quella di mandare in serie B la Juventus come non lo è nemmeno quella di penalizzare l'Inter. Credo che Moratti debba fare battaglia concentrandosi sui contenuti. E' evidente che sia cambiato qualcosa.

Un commento sulla frase di Abete "L'etica non va in prescrizione"...

Quella della prescrizione è stata un autogol. E' sicuramente imperfetto quello che è successo nell'estate del 2006. Ma se la giustizia sportiva vuole mantenere la sua autonomia l'etica può andare in prescrizione. Altrimenti bisognerebbe riscrivere interi albi d'oro. L'esposto della Juve è stato il primo contro un'altra società. Bisogna decidere se deve rimanere un unicum. Se gli si vuole dar corso allora è necessario riscrivere le regole.

RINGRAZIAMO CAPUANO PER LA DISPONIBILITA'

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