LEGGI ANCHE
"La vetrina della Coppa America per l’Inter è una manna perché non potrà che alzare una quotazione che era già sui 25-30 milioni - a gennaio la Fiorentina, respinta, ne aveva offerti 20 - con cui eventualmente (Arnautovic permettendo) puntare a un attaccante più pronto come Gudmundsson. Il rischio però sarebbe quello di vedere l’argentino esplodere altrove. Vero che l’Inter da anni deve sfruttare (anche) il vivaio per far quadrare i conti e che Ausilio era stato criticato per la cessione di Destro al Genoa nell’affare Ranocchia e per quella di Zaniolo alla Roma per arrivare a Nainggolan, ma alla fine si sono rivelate perdite indolori, visto che nessuno dei due attaccanti ha mantenuto le promesse. Carboni però è un mancino atipico, ha colpi unici, la testa sulle spalle e tanti ammiratori".
"L’Inter valuterà solo a fine Coppa America, anche in funzione delle offerte, come gestire il ragazzo. Ma si siederà a un tavolo per non meno di 35-40 milioni. L’orientamento fino a poco tempo fa, malgrado una stima che rimane enorme, era di sacrificarlo. Anche perché ragazzo ed entourage chiedono spazio e da quinta punta Valentin rischierebbe di fare tanta panchina, specie con un “conservatore” come Inzaghi che anche nella scorsa stagione ha insistito molto sui veterani. Carboni poi farebbe fatica a trovare una collocazione tattica nel 3-5-2, potendosi adattare solo da seconda punta, a meno che non si viri sul 3-4-1-2, come successo in alcuni frangenti, con Sanchez tra le linee. Tenerlo ad Appiano insomma comporterebbe il rischio di fargli perdere spazio e di conseguenza valore".
"L’ideale, al netto del mancato guadagno immediato, sarebbe trovare un’altra soluzione in prestito modello Monza o addirittura una cessione alla Fabbian, con riscatto per la controparte, ma una sorta di recompra per non perderne il controllo. Ma non mancano i vantaggi se restasse in rosa. Intanto perché come quinta punta non creerebbe problemi di lista, essendo formato nel vivaio, e in caso di emergenza darebbe un’opzione in più a Inzaghi anche in Champions. Riducendo pure l’impellenza di fare investimenti in attacco per potersi così concentrare su altri reparti. Come la si rigiri, una bella gatta da pelare", chiude Gazzetta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA