L'Inter sta ragionando sul piano per arrivare a Gudmundsson: per il genoano, i nerazzurri sono anche disposti a due sacrifici
"Una piccola miniera. Non ancora ai livelli di Ajax e Barcellona, forse, ma poco ci manca. Di sicuro, abbastanza generosa da produrre corposi incassi da reinvestire sul mercato, almeno da qualche anno a questa parte. E’ ciò che è diventato il vivaio nerazzurro, divenuto una preziosa risorsa per accrescere la cosiddetta “potenza di fuoco” necessaria sul mercato". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito alla possibilità che ha l'Inter di acquisire un tesoretto sacrificando giovani del settore giovanile senza intaccare la prima squadra.
Negli ultimi due anni, l'Inter ha incassato 60 mln di euro (le cessioni di Casadei e Fabbian le più eclatanti) ma l'asticella può anche alzarsi quest'estate, tenuto conto del futuro in dubbio di Valentin Carboni e Martin Satriano. "I 23 milioni incassati nel 2022 grazie al vivaio vengono abbondantemente superati l’anno successivo, delineando i contorni di una programmazione mirata. I prodotti del vivaio che vengono ceduti sono quattro, dai quali l’Inter incassa poco meno di 40 milioni: partono Mulattieri e Pinamonti (entrambi al Sassuolo per un totale di 26 milioni), Pirola (a Salerno per 5 milioni) e quel Fabbian su cui i nerazzurri decidono però di mantenere il controllo grazie a un diritto di “recompra” a prezzo stabilito. Una sorta di garanzia per evitare di mordersi le mani in futuro. Fatto sta che la strategia si rivela nuovamente vincente. Perché i milioni che piovono grazie ai quattro di cui sopra vanno a coprire quanto mancava per completare il mercato in entrata. Un mercato che, tra colpi effetto (su tutti Pavard, pagato 30 milioni) e colpacci a zero (in primis Thuram), consegna a Inzaghi una macchina da scudetto. Nel mezzo ci sono anche i ricchi incassi per le cessioni di Onana (50 milioni dallo United), Brozovic (18 dall’Al-Nassr) e Gosens (13 dall’Union Berlino), vale ricordarlo. Ma dal vivaio è comunque arrivato il 25% del totale investito sul mercato porzione decisamente considerevole", rimarca la Rosea che poi aggiunge: