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La risposta dell'Inter all'infortunio di Milito è John Carew. Inutile storcere il naso: il mercato degli svincolati è per definizione "poca roba". L'errore è a monte, in un mercato di gennaio chiuso senza aver maturato la consapevolezza che una punta "vera" fosse assolutamente necessaria.
L'attaccante norvegese non è mai stato un bomber, se si pensa che in carriera non ha mai segnato più di 13 gol in un singolo campionato. Ma il suo rendimento, negli ultimi due anni, è stato a dir poco inconsistente: tre gol negli ultimi due anni (è svincolato da maggio), uno con la maglia dello Stoke City, due con quella del West Ham.
Carew può essere il giocatore giusto per lo schema "lancio lungo e preghiamo", uno schema che soprattutto a San Siro è capitato spesso di vedere, con Ranocchia magari improvvisato centravanti.
Contro le squadre che arrivano a Milano soprattutto per difendersi, il lungo norvegese (193 centimetri) può ancora dire la sua, soprattutto per aprire spazi per i compagni che si inseriscono. Ed è probabilmente questo che gli chiederà Stramaccioni. Non tanto i gol che Carew non ha mai avuto nelle sue corde, quanto le sponde per gli accorrenti Palacio, Alvarez, Guarin.
Se questo lavoro possa valere un gettone da 300.000 euro è impossibile stabilirlo ora. Certo, da tutta questa situazione emerge una sostanziale sfiducia nei confronti di Tommaso Rocchi, ancora considerato "non pronto" dopo quasi due mesi di allenamenti ad Appiano. Ma questo è un altro discorso...
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