Schierato da titolare contro la Salernitana nell’ottica di un turnover “ragionato”, Carlos Augusto ha sfruttato al meglio l’occasione concessagli da Inzaghi: l’esterno brasiliano si è reso protagonista di una...
Schierato da titolare contro la Salernitana nell'ottica di un turnover "ragionato", Carlos Augusto ha sfruttato al meglio l'occasione concessagli da Inzaghi: l'esterno brasiliano si è reso protagonista di una prestazione decisamente positiva, impreziosita da due assist, certificando il suo ruolo da co-titolare, per dirla alla Marotta. La Gazzetta dello Sport lo ha elogiato: "Contro i campani, l'ex Monza ha lasciato il segno firmando due assist nel giro di 86 secondi, impresa che a un difensore nerazzurro non riusciva da 13 anni (l'ultimo fu Nagatomo nel 4-1 rifilato al Lecce il 21 dicembre 2011), e con lui l'Inter ha finalmente trovato quello che invece era mancato con Gosens".
Molto più di una riserva
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"I soldi ricavati dalla cessione del tedesco sono serviti per portare a Milano l'esterno di Campinas e oggi la scommessa può dirsi vinta. Se Gosens aveva sofferto la concorrenza di Dimarco al punto da finirne schiacciato, Carlos Augusto ha invece trovato il modo di ritagliarsi un ruolo importante nei meccanismi e nelle rotazioni di Inzaghi. Lo dimostra il fatto che, tra le cosiddette riserve, il brasiliano sia in assoluto il primo per minutaggio e presenze collezionate.
Non solo, finora i numeri dell'ex Monza sono in realtà simili a quelli di un titolare vero: con 1.536' giocati è infatti il decimo giocatore in rosa più impiegato (escluso ovviamente Sommer) e quanto a presenze totali (32) è secondo solo a Thuram. L'unica volta che Carlos Augusto non ha timbrato il cartellino da inizio stagione è stato nella semifinale di Supercoppa contro la Lazio. Per il resto, ha sempre visto il campo, anche se quasi sempre da subentrato".
Affidabilità e versatilità
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"Inzaghi trova quasi sempre modo di concedergli spazio. È accaduto con continuità in Champions, dove Carlos Augusto ha vestito i panni del titolare a tutti gli effetti sommando cinque presenze dal primo minuto con solo una sostituzione. Ma sono indicative anche le presenze in campionato, solo tre volte su 25 al di sotto dei 10'. A renderlo ancora più prezioso, inoltre, la versatilità dimostrata nelle tre occasioni in cui è stato chiamato a vestire i panni del braccetto difensivo, occasioni tutt'altro che "banali" (dalla sfida di ritorno contro la Real Sociedad a quella del San Paolo contro il Napoli).