Parliamo di Inter. In nerazzurro hai giocato 147 partite, segnando 7 gol, e sei rimasto nel cuore di tanti tifosi. Quanto ti rende orgoglioso tutto questo a distanza di tanti anni?
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Questa è la cosa più importante. Nella mia carriera ho visto tanti club, ma l'Inter mi è rimasta dentro. Mi ha tanto colpito l'amore della gente, l'entusiasmo. Siamo conosciuti per tanti meriti e questo va al di là e tutto è andato oltre le mie aspettative. Sapevo che l'Inter aveva grandi tifosi, ma il popolo nerazzurro mi ha dato davvero molto.
E' vero che all'Inter ti volle proprio Simoni su suggerimento di Suarez?
Sì, mi hanno voluto Suarez, Mazzola e Corso. Questa cosa mi ha reso molto orgoglioso, soprattutto considerato quello che questi campioni assoluti hanno fatto nella storia nerazzurra. Hanno voluto puntare su di me e questo mi ha fatto molto piacere.
Ci racconti il primo giorno alla Pinetina?
Innanzitutto, è stato difficile arrivarci. C'erano chilometri di macchine. Era un centro sportivo bellissimo, ma non organizzato come adesso. Era una cosa incredibile, perché c'erano tanti tifosi, anche per l'arrivo di Ronnie. Faceva molto caldo, ma fu una grandissima emozione. Mi sono subito messo a lavoro per provare a vincere qualcosa.
Il gol che ricordi con più affetto?
Forse quello in Coppa Italia contro la Lazio. Un bel tiro da fuori. Non è che facevo gol bellissimi, ma quella volta mi è capitato e ci ho provato. Mi è andata bene, è stato un bel gol.
Il tuo più grande rimpianto in nerazzurro?
Non aver finito in bellezza la stagione 1997-98. Oltre alla Coppa UEFA, in quella stagione potevamo vincere anche lo Scudetto, ma non ci siamo riusciti. Potevamo portare a casa anche la Coppa Italia. Rimpianti ci sono, bisogna accertarlo perché fa parte del percorso di un calciatore. Essere lì era già importante.
Quell'Inter, forse, non ha vinto quello che poteva per le tante qualità che aveva. Però, è rimasta comunque tantissimo nel cuore dei tifosi. Come mai tutto questo affetto?
Secondo me il percorso che abbiamo fatto durante quella stagione è stato in crescendo, di grandi rimonte, soprattutto in Europa, dove siamo stati straordinari. Spesso dovevamo uscire, ma riuscivamo sempre a spuntarla. Questo ti lega molto ai tifosi. Ci hanno sostenuti fino all'ultimo per vincerla. Ci sono stati accanto dall'inizio alla fine, dando il massimo come noi. Era una squadra con grandissima qualità, con grande forza morale, personalità e carattere. Volevamo vincere tutto e lo abbiamo dimostrato durante il percorso. Tutto è stato acuito dal fatto che gente come Ronaldo era con noi, ma c'erano anche altri giocatori in grado di decidere le partite. Il tutto sotto la guida di un grande come Simoni.
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