Anche perché siete arrivati all'appuntamento con una carica particolare, dovuta a quanto era successo in quel famoso Juventus-Inter di qualche giorno prima. Quella voglia di rivalsa è stata decisiva?
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E' vero, c'era stata quella partita terribile e in più affrontavamo una grandissima squadra come la Lazio, che l'anno dopo avrebbe vinto la Coppa delle Coppe. Ma c'era una carica particolare, si sentiva anche nel tunnel prima della partita. Eravamo molto arrabbiati per quello che era successo nei giorni precedenti e volevamo assolutamente portare a casa la partita. Si è decisa subito, dopo 10' si capì che avremmo vinto.
Domani saranno passati 22 anni da quel maledetto Juve-Inter. Tu eri in campo. Cos'hai provato quel giorno?
Ci sono stati episodi a favore della Juventus, anche prima della partita contro di noi. C'era una grande tensione, si capiva che poteva succedere qualunque cosa in ogni momento. Tanti episodi discutibili. Oggi ci sarebbero state tranquillamente 2-3 espulsioni. Una partita che è rimasta nella storia, perché su un campo una cosa del genere non si è mai vista.
Lo senti tuo quello scudetto?
No, perché non l'ho vinto. Sono una persona pragmatica, gli episodi hanno detto che quello scudetto non lo abbiamo vinto. Ma quello che è successo negli anni successivi (Calciopoli, ndr) ha spiegato tante cose di quanto accaduto prima. La società contro di noi (Juventus, ndr) ha raccolto quanto seminato prima.
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