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Non bastasse un finale di mercato particolarmente complicato, a turbare gli ultimi due giorni di trattative per l'Inter è arrivata anche la tegola dell'infortunio di Joao Cancelo. L'esterno ieri pomeriggio durante l'allenamento con il Portogallo ha accusato una distorsione al ginocchio destro e, dopo essere stato visitato dallo staff della nazionale, è stato liberato, segnale evidente che l'infortunio non è di quelli leggeri o che comunque non gli avrebbe permesso di essere a disposizione per i prossimi impegni di Ronaldo e compagni. Il dottor Piero Volpi è stato prontamente informato dallo staff del dottor Jose Carlos Noronha sull'entità del problema, ma visto che l'arto si era gonfiato ed era assai dolente, il dipartimento medico portoghese non si è addentrato nel fare diagnosi. Oggi il giocatore prenderà un aereo per rientrare a Milano e si sottoporrà ad esami strumentali per capire l'entità del danno. Inevitabile che in corso Vittorio Emanuele attendano il verdetto con il fiato sospeso perché una "semplice" distorsione, senza cioé l'interessamento del legamento crociato anteriore, porterebbe a uno stop di 5-6 settimane (come successo a D'Ambrosio lo scorso anno), mentre se fosse lesionato il crociato, la stagione di Cancelo sarebbe compromessa. Magari potrebbe rientrare a febbraio-marzo, ma complici gli inevitabili tempi per recuperare la piena forma, per l'Inter sarebbe un giocatore "perso". Per Spalletti, che pensava in caso di bisogno di schierare il portoghese come esterno offensivo a destra nel 4-2-3-1, sarebbe una notizia pessima perché si troverebbe con un solo interprete puro per quel ruolo (Candreva) più l'adattabile Brozovic. E' dunque chiaro che avere già oggi un responso sul problema di Cancelo, darebbe alla dirigenza 24 ore (scarse) eventualmente per intervenire. Su Karamoh o su Moussa Sissoko.
(Corriere dello Sport)
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