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Cesar: “Punto su Jonathan e Guarin: Moratti grande presidente e Mazzarri…”

Giovanni Montopoli

Tra i tantissimi che oggi vivranno un tardo pomeriggio da doppio ex c’è anche Cesar Aparecido Rodrigues, per tutti i laziali “Cesaretto”. Con la maglia biancoceleste ha costruito la sua fortuna in Europa, con quella nerazzurra ha continuato...

Tra i tantissimi che oggi vivranno un tardo pomeriggio da doppio ex c’è anche Cesar Aparecido Rodrigues, per tutti i laziali “Cesaretto”. Con la maglia biancoceleste ha costruito la sua fortuna in Europa, con quella nerazzurra ha continuato a degustare il dolce sapore della vittoria, già assaggiato con la Coppa Italia vinta dalla Lazio di Mancini nel 2004. Attuale allenatore degli Allievi Nazionali del Frosinone, Cesar non mancherà l’appuntamento all’Olimpico per godersi lo spettacolo. Le sue speranze e aspettative sono riposte nell’intervista rilasciata in esclusiva a Il Corriere dello Sport.

Cesar, come finirà Lazio-Inter?

“Sono legato a entrambe le squadre e non mi voglio sbilanciare. D’accordo, vivo a Roma e fino a poco tempo fa lavoravo per la Lazio, quindi non ho difficoltà a dire che quei colori mi sono rimasti dentro, ma anche all’Inter sono stato benissimo. Mando un abbraccio al grande presidente Moratti che ho avuto la fortuna di sentire qualche settimana fa”.

Si è dimenticato il pronostico…

“Dico 3-3. Partita bella e con tante reti. Da amante del calcio sarebbe il massimo”.

Chi saranno gli uomini decisivi?

“Candreva e Hernanes da una parte, Guarin e Jonathan dall’altra”.

Chi arriva favorito a questo match?

“Sulla carta l’Inter, ma la Lazio deve dare una svolta alla stagione per andare in Europa e il cambio in panchina potrebbe darle una spinta. Se l’Inter gioca da Inter può far male”.

Reja è l’uomo giusto al posto giusto?

“L’ho conosciuto quando andavo a Formello, da allenatore, e arriva in un ambiente che ha bisogno di uno così, un tecnico di esperienza, correttezza e coerenza. E’ disponibile, lavora tanto e porta risultati”.

Di Mazzarri cosa pensa?

“Rispetto a Reja vive diversamente la professione, ha più adrenalina addosso e carica la squadra in qualsiasi momento. A Napoli ha costruito una formazione collaudatissima, ma all’Inter deve ripartire da capo. Dovrà faticare anche se può fare ugualmente bene”.

Che ricordi ha delle sue esperienze alla Lazio e all’Inter?

“Fantastici perché ho vinto, e molto, con entrambe le maglie. Sia a Roma che a Milano ho avuto delle difficoltà, ma ne sono venuto fuori con il lavoro e, oltre ad alzare dei trofei, ho lasciato tanti amici”.