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Suning e Oaktree impongono Champions, Inter respira: “Nuove cifre dalle cessioni”

Suning e Oaktree impongono Champions, Inter respira: “Nuove cifre dalle cessioni”

Arrivare tra le prime quattro nel prossimo campionato sarà fondamentale per l'Inter, anche per il futuro stesso del club

Marco Macca

Il prossimo sarà con ogni probabilità un campionato molto più equilibrato di quello che si è appena concluso e che ha visto l'Inter di Antonio Conte trionfare con 12 punti di vantaggio finali rispetto al Milan secondo in classifica. Al netto dell'addio dell'ex ct e del ridimensionamento Inter imposto da Suning per contenere i costi, infatti, le pretendenti al titolo (e a un posto in Champions) saranno tante e agguerrite. E decisamente rafforzate. Dalla Juventus alla Roma, dalla Lazio al Napoli e all'Atalanta. L'Inter, pur partendo da campione d'Italia in carica, non potrà certo scherzare col fuoco, anche in ottica piazzamento Champions. Perché, in un momento come questo, l'eventualità di perdere i 60 milioni circa dell'Europa dei grandi potrebbe rivelarsi disastrosa. E cambiare gli scenari del futuro stesso del club.

 Getty Images

Come scrive gazzetta.it, infatti, oltre a Suning, a premere per un costante piazzamento fra le prime quattro del campionato è Oaktree Capital Managment che, come noto, ha chiuso con la proprietà nerazzurra nelle scorse settimane un affare per un finanziamento all'Inter da 275 milioni di euro, con la possibilità di diventare addirittura padrone della società nel caso in cui la stessa Suning, nell'arco di tre anni, non fosse in grado di ripagare la somma con i relativi interessi. Ecco perché, all'interno del club, si sta insinuando la convinzione che non convenga affatto indebolire troppo la squadra ora e rischiare così di non qualificarsi alla Champions League 2022-23. In quest'ottica, l'attivo da centrare dal mercato, invece che 100 milioni di euro, dovrebbe fermarsi a 70 milioni. Se così fosse, scrive gazzetta.it, basterebbe il sacrificio di un solo big:

"Ora si sta insinuando il dubbio che, se per risparmiare 30 milioni in più adesso - con conseguente esigenza di cedere un secondo big - si rischia di perdere il bottino ben più grande garantito dalla Champions, il gioco potrebbe non valere la candela. Anche se il bilancio interista a fine mese rischia di chiudere con un pesante -170/180 milioni (...). Da questo tipo di ragionamento potrebbe passare anche il destino di Lautaro. Se l’attivo da centrare si fermasse a 70 milioni, basterebbe cedere Hakimi a una tra Psg e Chelsea – già arrivato a quota 60 – e completare l’opera con il tesoretto garantito da Joao Mario, Nainggolan, Lazaro e Dalbert. Per toccare quota 100 milioni di attivo invece servirebbe il sacrificio di un secondo big", si legge.

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