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Dopo gli ultimi clamorosi colpi di mercato, l'Inter resta sotto la lente d’ingrandimento dell’Uefa. In molti, considerati i problemi degli ultimi anno della società nerazzurra, si sono chiesti come possa la società di Zhang permettersi di investire così pesantemente sul mercato. La strategia di Suning è articolata e considera numerosi aspetti. Innanzitutto si mira ad aumentare i ricavi: già nella stagione 2015/16 dovrebbero essere saliti intorno ai 180 milioni, ma, anche grazie all’Europa League, l’Inter punta a superare quota 200 milioni. Anche gli sponsor dovrebbero dare una grossa mano, fino ad un 30% massimo dei ricavi complessivi.
Qualsiasi cifra oltre questa soglia, infatti, verrebbe riportata dall’Uefa al di sotto di essa (e questo vale indipendentemente da chi la fa: anche un’azienda esterna non può, per il FPF, incidere oltre il 30% dei ricavi complessivi). Ipotizzando quindi che i ricavi complessivi siano circa 200 milioni, Suning potrebbe portare intorno ai 100 milioni di euro. Ma bisogna anche considerare il fair value: ovviamente, una sponsorizzazione sui pantaloncini, per fare un esempio, da 100 milioni di euro potrebbe non valere pienamente per l’Uefa. Il fair value riguardo le sponsorizzazioni, comunque, non viene stabilito a priori, ma viene analizzato da una società “terza” rispetto a Uefa e club e la cifra, in caso sia ritenuta eccessiva, per i conti del FPF viene portata a quello che è considerato il giusto valore.
L’altra via per portare il fatturato a cifre che permettano di investire sono ovviamente le cessioni: Brozovic, Erkin e Jovetic potrebbero lasciare Milano, ma anche a gennaio è facile che si provi a cedere qualche giocatore, soprattutto verso il Jiangsu, altra squadra di proprietà Suning. Ad oggi i vincoli per il prossimo bilancio sono ancora intatti, ma dalla proprietà nerazzurra filtra ottimismo sul possibile raggiungimento degli obiettivi in chiave FPF, nonostante gli investimenti sul mercato.
(Fonte: Calcio & Finanza)
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