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Si attende ormai soltanto l'ufficialità, ma Roberto Gagliardini sa già di non far parte della lista Champions dell'Inter di Luciano Spalletti, insieme a Joao Mario, Dalbert ed uno fra Berni e Di Gennaro. Decisione dettata dall'obbligo di dover assecondare le richieste Uefa in materia di FPF, come precisa la Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina: "Nell’accordo con la Uefa l’Inter è riuscita a far valere le proprie ragioni, vedendosi riconosciuti gli introiti delle cessioni dei giovani. Ma il pareggio economico tra entrate e uscite con l’ultima lista, quella dell’Europa League del 2016-17, era di fatto impossibile da centrare, a meno di rinunciare completamente al mercato in entrata. E allora l’Inter è stata costretta a scegliere il male minore. Le motivazioni che hanno portato all’esclusione di Dalbert e Gagliardini sono di fatto di natura economica. Il calcolo è abbastanza complicato da eseguire. Ma oltre al valore del cartellino di Joao Mario (45 milioni), il club aveva bisogno di rientrare virtualmente di circa altri 50 milioni. Ecco perché è sparito immediatamente dai ragionamenti il nome di Candreva: già presente nella lista di due anni fa, non avrebbe spostato nulla dal punto di vista economico. E un ragionamento simile può esser fatto per Borja Valero: finora zero minuti in campionato, ma un anno fa fu pagato «solo» 6 milioni. Gagliardini, suo malgrado, aveva il profilo perfetto per l’esclusione: all’Inter è costato oltre 27 milioni, bonus compresi. E anche per questo è stato preferito a Vecino, col quale è stato in ballottaggio fino alla fine".
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