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Chelsea-Inter, borsino: Bisseck giganteggia, Sommer alza la voce. Mercato, il segnale è uno

Daniele Mari Direttore 
Il borsino di Chelsea-Inter a sette giorni dall'inizio del campionato: Bisseck nuovamente dominante, grandi parate di Sommer

L'Inter chiude il suo precampionato con un buon pareggio sul campo del Chelsea. Minuti nelle gambe per i probabili titolari dell'esordio in campionato e buoni segnali soprattutto da alcuni giocatori. In particolare da Bisseck, che è stato l'autentico protagonista di questa pre-season, con prestazioni sempre più convincenti.

Il borsino della partita:

Bisseck - Si sta prendendo la maglia da titolare di prepotenza. A destra il ballottaggio con Pavard è già credibile. E rispetto all'anno scorso è un enorme passo avanti. Ma oggi Inzaghi lo prova centrale e l'impressione è che non sia stata una prova tanto per. Un gigante, propizia il gol del vantaggio e manda segnali di enorme sicurezza

Thuram - Risponde subito ai primi segnali di insofferenza dopo la sconfitta contro l'Al Ittihad. Destro-sinistro e grandissimo gol. Quest'anno lo step deve essere sotto porta. Ha la possibilità di diventare bomber con le occasioni che ha, la concorrenza di Taremi gli farà bene

Carlos Augusto - Vice Bastoni è una definizione che gli sta stretta. L'impressione è che anche il suo minutaggio crescerà a dismisura in questa stagione. Con doppio ruolo all'orizzonte


Correa - Un assist al bacio, segnale più al mercato che all'Inter. Un risveglio che potrebbe tornare utile per qualche squadra che possa cercare un attaccante. La tecnica non è mai stata in discussione, l'attitudine sì

Sommer - Prestazione decisamente convincente. Grandi parate, si arrende solo all'impossibile. Alza decisamente la voce e mette in chiaro le gerarchie: il numero 1 è ancora lui

Il segnale al mercato - Anche l'amichevole di Stamford Bridge sembra confermare un'impressione netta. Più che un braccetto, a questa Inter servirebbe qualcosa di diverso sugli esterni, in particolare a destra. Qualcosa che somigli al Cuadrado dei bei tempi, esattamente ciò che cercava Inzaghi l'anno scorso. Al netto della situazione dell'attacco ovviamente