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Inter, difetto di fabbrica. Ma c’è un clamoroso indizio di mercato per Marotta

Troppo prevedibili i nerazzurri contro la Juventus, il pensiero corre anche al mercato

Pasquale Guarro

Il campo ha espresso l’insindacabile verdetto: l’Inter è ancora lontana dalla Juventus e per raggiungerla dovrà lavorare. Questa la sintesi delle parole di Conte nel dopo partita, un discorso, quello del tecnico salentino, che abbraccia più ambiti; che tocca sicuramente il gruppo, ma che si rivolge anche al mercato. Perché tra i vari indizi raccolti da Juve-Inter, quello che si staglia clamorosamente su vette altissime è la quasi totale assenza di calciatori che sappiano saltare l’uomo e risolvere la partita con una giocata. Se Sarri può contare sui vari Cuadrado, Douglas Costa, Ronaldo, Dybala, ecc, Conte non può fare altrettanto.

È un difetto di fabbrica di questa Inter, una lacuna che Ausilio e Marotta dovranno risolvere agendo al meglio nella prossima sessione di mercato. I nerazzurri la mettono sul piano della grinta e della forza fisica, manca l’abilità, non si intravede l’imprevedibilità del genio. Per questo le difficoltà si acuiscono quando la squadra passa in svantaggio in partite come quella di ieri sera, contro avversari abituati a reggere una certa pressione, sia mentale che fisica. L’Inter non ha abbastanza soluzioni,

Eriksen e Brozovic sono due manovratori, Lukaku è un gigante che fa a spallate, Vecino un incursore troppo intermittente, Barella un recupera palloni che segna pochissimo. Gli unici in grado di saltare l’uomo sono Lautaro e Sanchez, ma uno è sparito da quando si parla di Barcellona e l’altro è in panchina.

Marotta ha raccolto le prove e anche Conte batterà su questo chiodo. L’Inter è piatta, ha una propria identità ma è prevedibile. Non esce dallo spartito, non stupisce. E allora sul taccuino degli uomini mercato dovranno scalare posizioni calciatori da caratteristiche differenti, dalle spiccate doti fisiche, ma soprattutto con qualità tecniche di livello superiore. Perché tra centrocampo e attacco non può bastare il solo furore, così come sulle fasce, dove Young è l'unico a offrire qualche spunto in più di tanto in tanto. L’Inter ha l’obbligo di esigere di più e Conte è uno che non si fa problemi a chiedere.

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