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Clamoroso: l’affare Thohir ha rischiato di saltare. Ma grazie ad Angelomario…

Riccardo Fusato

Ormai non ci sono più dubbi: a prescindere dalle quote d’ingresso con cui si presenterà Erick Thohir, anche La Gazzetta dello Sport, rimarca come sia ormai imminente la nascita di una nuova Inter e cioè l’alleanza Moratti-Thohir. La storia...

Ormai non ci sono più dubbi: a prescindere dalle quote d’ingresso con cui si presenterà Erick Thohir, anche La Gazzetta dello Sport, rimarca come sia ormai imminente la nascita di una nuova Inter e cioè l’alleanza Moratti-Thohir.

La storia ricorderà dunque la data del 25 Luglio come quella della nascita della storica alleanza anche se quella data, caratterizzata da un'afa insopportabile, ha rischiato anche, come scrive la Rosea, di essere il giorno che avrebbe potuto far saltare il banco, mandando di fatto in fumo mesi di lavoro. Diradate le nubi, è di fatto nata la partnership che porterà a creare un’Inter più agile, solida e funzionale.

Il nodo che ha rischiato di far saltare tutto si sarebbe formato su alcune clausole che il magnate indonesiano aveva inserito nel contratto che di fatto faceva tenere le mani troppo libere sui programmi a lungo termine. Mancavano dei commitments (impegni vincolanti) sulle strategie per i prossimi anni e non era chiaro l’accollamento di parte del debito. E a quel punto si è rischiato davvero il gelo, da cui il nervosismo di Moratti al rientro in ufficio nel pomeriggio. A tal proposito va registrata la grande mediazione di Angelomario Moratti. Il figlio del presidente, dopo le nubi che si erano alzate nel famoso pranzo, è tornato in motorino nell’hotel di Thohir per far capire al tycoon e al suo potente socio che la revisione di alcuni punti avrebbe potuto portare vantaggi ad entrambe le parti. Solo lì gli indonesiani hanno capito fino in fondo quanto l’Inter sia importante per i Moratti e viceversa. Quanto fosse indispensabile metterci passione, pur restando businessman che muovono milioni di euro. Non a caso i toni venerdì mattina erano molto diversi e le parti hanno deciso di rimettersi al lavoro per rifinire l’accordo.

Da lì lo slittamento delle firme: prima bisognerà scambiarsi nuovamente tutte le carte. A meno di colpi di scena, l’accordo sarà ratificato entro un paio di settimane. La società-veicolo che Thohir ha costituito con il partner indonesiano Roslan Roeslani alla fine acquisterà il 70% dell’Inter per una cifra tra i 300 e i 350 milioni di euro.

Si è tornati a lavorare a due documenti: uno è il contratto d’acquisto vero e proprio, l’altro il patto parasociale per il futuro assetto e sviluppo della società. Di fatto si cercherà di trovare un’intesa sia sulla delicata questione di come ripartire i soldi di Thohir tra il ripianamento dei debiti e la ricapitalizzazione (una fetta per Moratti, l’altra per il club) sia su peso e ruolo della famiglia nel nuovo consiglio d’amministrazione. Con relativi poteri di veto. Questioni su cui torneranno a confrontarsi gli esperti dopo un weekend di (quasi) riposo.

Tutti sono convinti che ci sarà da soffrire per altri due anni: poi l’Inter, a patto di rientrare in Champions, raggiungerà l’equilibrio economico e potrà concentrarsi sullo sviluppo. La rivoluzione è già cominciata.