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Il momento non è dei più felici. Ma c'è tempo è modo di recuperare e di rimettere in sesto una stagione che ha preso senza dubbio una brutta piega. Ciccio Colonnese, ex difensore dell'Inter, non ha dubbi: "Tutti uniti e compatti con Simone Inzaghi, lui sa come reagire". Dopo la sconfitta di Udine, le riflessioni in casa nerazzurra sono intense, ma la sosta arriva probabilmente al momento giusto. E' tempo di riordinare le idee, di compattarsi, di analizzare gli errori. "Ora inizi la fase 2", dice Colonnese. Ecco le sue parole a FCInter1908.it:
Brutta sconfitta quella dell'Inter a Udine. Qual è il problema principale di questa squadra?
I problemi sono tanti e sono già stati ampiamente analizzati da tutti. C'è stato il tempo per capire dove sono stati gli errori. Ora le parole servono a poco: bisogna avere calma e lucidità nelle decisioni e nell'analisi critica del momento. Ora non è tempo di processi, ma è tempo di inaugurare la fase 2: la ripartenza. La delusione è tanta, ma i processi non portano da nessuna parte. L'Inter ha un allenatore che sa benissimo cosa fare per migliorare, bisogna compattarsi per superare i problemi e solo il tempo dirà se le difficoltà verranno superate. Tutto l'ambiente e i tifosi devono essere un corpo unico. Inutile stare qui a dire cosa non va, bisogna riportare serenità a una squadra che adesso ne ha poca. Il progetto non può rompersi così in questo modo.
Penso che questo sia nella testa di Inzaghi, che avrà fatto un'analisi attenta di dove si può migliorare. E' una persona molto intelligente e attenta dal punto di vista tecnico. Ma lo sai lui, di certo non possiamo diventare tutti allenatori adesso. Non è né costruttivo, né produttivo. Serve solo compattezza.
Queste sono tutte perplessità relative alla fase 1, sono situazione che saranno già state abbondantemente analizzate. Nella fase nuova, spero che certe cose non avvengano più. Non credo che le vedremo più, perché Inzaghi è troppo intelligente e avrà sicuramente analizzato tutti questi aspetti.
Bisogna migliorare attenzione e concentrazione, ogni calciatore deve rendersi conto che deve migliorare da questo punto di vista. Bisogna tornare a difendere con la voglia di non prendere gol, così come accadeva l'anno scorso. Deve esserci voglia di reagire a un momento difficile. Sicuramente tutti avranno la voglia di uscire da una situazione di difficoltà.
Dipende dallo spogliatoio. Io ho affrontato litigate, ma anche lunghi momenti di silenzio. Qualsiasi cosa faranno ora, bisogna avere l'intelligenza, la lucidità e la voglia comune di venirne fuori. Inzaghi è un caro amico e sono legatissimo all'ambiente Inter: sono sicuro che è in grado di trovare la giusta chiave per rimettere in sesto il gruppo. Da lui voglio un segnale: deve dimostrare a tutti di essere un top all'altezza dell'Inter, deve combattere gli scettici, gli stessi che non credevano potesse fare bene al momento del suo arrivo all'Inter. Da lui mi aspetto che li faccia ricredere così come fatto l'anno scorso.
Perisic era un fenomeno ed è difficile che qualcuno sia all'altezza di un fenomeno. Dobbiamo necessariamente partire da questo presupposto. Perisic era unico, non ce n'è uno come lui in Europa. Detto questo, Gosens in passato è stato un grande calciatore, che però viene da un lungo periodo di inattività, che non gli ha permesso di esprimersi al meglio all'Inter. Inzaghi probabilmente si aspetta un segnale forte da parte sua, anche perché, obiettivamente, quando ha giocato non è andata alla grande. Il posto bisogna meritarselo, prima di tutto in allenamento. Deve dimostrare a tutti che, anche se non sarà mai Perisic, può fare molto di più.
Troppo presto per mettere l'Inter fuori dalla lotta. Ora i nerazzurri sono fuori strada, bisogna rientrare in carreggiata. Solo dopo essere tornati sulla retta via si possono fare altri discorsi. Se pensi ora allo scudetto, non ne vieni fuori, perché dimostri presunzione. Bisogna lavorare a testa bassa. Quando sarai tornato a essere forte, potrai riporti degli obiettivi. Non si vive di passato e non si può pensare alla scorsa stagione, quando siamo arrivati secondi e abbiamo vinto due trofei. In questo preciso momento, se me lo chiedi oggi, l'Inter non è pronta per vincere lo scudetto. L'obiettivo primario è rimettersi in carreggiata. Il campionato è lungo e le squadre sono tutte lì.
Può sicuramente restare nella testa dei giocatori, ma ora l'Inter sta andando talmente male che bisogna pensare al presente, non al passato. Altrimenti non se ne viene fuori.
Subito dopo la gara, da tifoso, nonostante sia un caro amico, ho espresso la mia sofferenza. Ma sono felice che lui alleni l'Inter, gli auguro di risolvere i problemi al più presto con tutto il cuore. Credo sia la persona più adatta per rimettere l'Inter in piedi, a patto che siano tutti con lui, dalla sua parte. Io ci credo. Credo tanto in lui.
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