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Come cambia l’Inter con l’arrivo di Sabatini: Conte in panchina, Oriali e Ausilio…

Non ci sono dubbi: l'ingaggio di Sabatini, da parte di Suning, avrà inevitabilmente ripercussioni anche sul mondo Inter

Riccardo Fusato

Non ci sono dubbi: l'ingaggio di Sabatini, da parte di Suning, avrà inevitabilmente ripercussioni anche sul mondo Inter. In attesa di verificare come andrà la convivenza con Piero Ausilio, l’uomo mercato nerazzurro, fresco di rinnovo triennale, va ricordato che Sabatini - maestro delle plusvalenze, vedi tra gli altri gli affari Benatia, Marquinhos e Lamela - è da sempre amico di Conte, nonché il dirigente che aveva riportato a Roma Spalletti. Non a caso i due più seri candidati per il dopo Pioli. L’ex ct della Nazionale è il primo della lista. Già contattato più volte, gli è stato promesso un ingaggio in doppia cifra, un mercato sontuoso e una sorta di carta bianca nella gestione sportiva. A meno che gli ultimi sviluppi non cambino il quadro (ieri c’era in sede Dario Baccin, promesso capo degli osservatori prima del ribaltone), al suo fianco Conte avrebbe quel Lele Oriali - anima interista e tra i segreti del Triplete - con cui ha creato un asse di cemento anche in azzurro. Conte ha chiesto tempo, già venerdì potrebbe vincere la Premier con il Chelsea e con il titolo in tasca andrà a bussare alla porta di Abramovich. Tra le cose in cui il magnate russo difficilmente lo accontenterà c’è il togliergli di torno Marina Granovskaia, il potente braccio destro con la quale Conte non ha mai legato. E il fatto che il tecnico leccese non abbia mai detto «Resto al Chelsea al 100%» fa pensare. Appena sotto di lui c’è Diego Simeone, impegnato stasera in Champions contro il Real. Se anche lascerà l’Atletico, il Cholo però potrebbe finire al Psg, al posto di Emery. Lui e Conte comunque sanno che il treno Inter a meno di sorprese non ripasserà nel 2018.

(Gazzetta dello Sport)

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