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Rocco Commisso è arrivato in Italia, alla Fiorentina, non solo come figurina: il numero uno viola ha in mente un business plan chiaro e definito da portare avanti. E, come si legge tra le pagine de La Nazione, Commisso è alla ricerca di alleati per sviluppare il suo piano: "Commisso ha tracciato la rotta e su questa i suoi uomini stanno lavorando, stavolta senza fretta. Perché se il «fast fast fast» è il marchio di fabbrica di Rocco nel mondo imprenditoriale, per fare business nel pallone di casa nostra bisogna sapersi muovere con decisione, ma sviluppando nel tempo amicizie e alleanze. E per sviluppare intese importanti bisogna lavorare a fari spenti, conoscere e farsi conoscere per spostare equilibri consolidati. O anche nati da poco.
Il presidente nerazzurro Steven Zhang è entrato da poco a far parte dell'associazione dei club europei; il numero uno della Juve Andrea Agnelli, rimasto sul sul ponte di comando, ha voluto nell'Executive Board dell'Eca, l'associazione dei club europei che interagisce con la Uefa, un alleato italiano forte. E la scelta è caduta sul giovane numero 1 interista.
Un conto, però, sono le alleanze europee, dove i club italiani devono fare fronte comune per avere voce in capitolo nelle competizioni continentali, strizzando l'occhio a una possibile superlega. Un altro sono le necessità di sviluppo del pallone italico.
E' su questo aspetto che Zhang, da imprenditore con alle spalle un gruppo economicamente tra i più solidi in Cina, ha alzato le antenne. Più volte con Barone, direttore generale viola e braccio destro di Commisso, si è scambiato impressioni e idee. I due sono entrati subito in sintonia. Non un aspetto da trascurare. L'Inter in questo momento è in posizione attendista, pronta ad ascoltare, valutare e capire.
Il presidente di Suning International, come detto, è sempre più dentro ai meccanismi del pallone e «Shngyè jiùshì shngyè» (gli affari sono affari) vale anche in Cina. Non è escluso che il vento del Dragone possa cambiare direzione. Potrebbero, inoltre, presto unirsi altre proprietà per contrastare l'egemonia e la logica della ripartizione televisiva che premia soprattutto un club: la Juventus. Il futuro dei due club di Genova e del Parma potrebbe alterare definitivamente gli equilibri. Se a questi si dovesse aggiungere anche Lotito, presidente della Lazio, sempre più in auge anche per i risultati sul campo (non solo per aver risanato il club dopo le disavventure di Cragnotti), il fronte sarebbe ben solido e in Lega lo scontro potrebbe avere esiti mai pensati prima".
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