L’inizio non è stato dei più promettenti, e chi ben comincia, si sa, è a metà dell’opera. Frank De Boer però, adesso ha a disposizione l’occasione per azzerare una ventata di critiche, talvolta fin troppo sconfinate (vedi “Frank Di Burro”), piovutegli addosso nelle ultime due settimane. E’ vero, sono mancati tanti nazionali ad Appiano, ma con più tempo a disposizione per preparare la prossima partita FDB ha forse metabolizzato la ventata di pessimismo nei suoi confronti, dedicandosi solo a come preparare meglio la sua Inter in vista della trasferta di Pescara.
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Con il Pescara la prima vera Inter targata De Boer? Da lui ci si aspetta..
All'Adriatico l'allenatore olandese vuole mettere a tacere il forte clima di scetticismo nato nei suoi confronti dopo le partite contro Chievo e Palermo
Contro gli abruzzesi servirà, oltre ad un gioco più “convinto” da parte della squadra, maggior concretezza sotto rete. Le occasioni sono state create contro Chievo e Palermo. Sono mancati i gol, fatta eccezione per il primo centro stagionale di Icardi. L’Inter però, ha bisogno di ritrovare la personalità da grande squadra, che nel corso della sua storia l’ha da sempre contraddistinta. Non una cosa da poco per un tecnico arrivato dalla sera al mattino, con una rosa non costruita secondo le sue intenzioni. Non deve però, per forza essere un alibi questo. L’Ajax non ha mai condotto campagne acquisti faraoniche, eppure le vittorie sono arrivate, così come i titoli e il bel gioco. De Boer ha sempre assecondato le politiche societarie dei lancieri, provando soddisfazione nel prelevare giocatori dalla giovanili che potevano adattarsi anche solo tatticamente alle sue esigenze, per poi forgiarli e prepararli al grande salto. Un punto, questo, che ha giocato sicuramente a suo favore nelle scelte societarie, con la conseguente decisione di affidare proprio a lui l’eredità di Roberto Mancini in questo nuovo ciclo aperto da Suning.
L’avversario di domenica sera, inoltre, potrebbe “favorire” l’esplosione della prima vera Inter “deboeriana”. Il Pescara infatti, soprattutto contro il Napoli, ha dimostrato di essere una squadra, che al netto dello status di neopromossa, ha saputo proporre gioco e tentato di portare il più possibile il pallone, con manovre avvolgenti non comuni alle altre “piccole” del nostro campionato. Il roccioso centrocampo nerazzurro, più il potenziale offensivo a disposizione di De Boer, potrebbero “sfogare” le proprie peculiarità al meglio,( a differenza dei match contro di Chievo e Palermo, due squadre che chiudono spazi e provano ad affidarsi alle ripartenze) sfruttando le falle che la difesa di Oddo potrebbe concedere. Chiaramente l’Inter dovrà far maggior attenzione nelle retrovie, dove nelle prime due giornate, ha sofferto non poco. Miranda e Murillo sono reduci dagli impegni con le nazionali, ma sono apparsi in ottima forma e per nulla affaticati. Toccherà soprattutto agli esterni dare il loro apporto e riscattarsi dalle prime due partite dove avevano recitato un pò il ruolo di tallone d’Achille in una difesa fin troppo penetrabile.
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