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Getty Images
Nell'amara serata dell'Allianz Stadium, l'Inter esce con una buona notizia: Achraf Hakimi si dimostra devastante con qualsiasi avversario abbia davanti. Il marocchino è stato infatti uno dei migliori in campo ieri sera, confermando il suo ottimo momento di forma. Il Corriere dello Sport analizza così la prestazione dell'ex Real Madrid: "Hakimi all’assalto della Juventus. Conte aveva preparato la gara proprio così. E, in questo senso, non aveva sbagliato. Il marocchino, infatti, ha messo costantemente in crisi il sistema bianconero, aprendo vuoti sulla sua corsia e catapultando palloni nell’area avversaria. Al fischio d’inizio Hakimi è già proiettato in uno dei suoi scatti. Tutto è studiato nei meccanismi di gioco nerazzurri: le situazioni sono create con l’obiettivo di innescare l’ex-Real.
Quando Lukaku accorcia e riceve il pallone, il marocchino è già partito e Big Rom deve solo trovare il modo di servirlo sulla corsa. Se poi viene affiancato da Barella, gli avversari non sanno più chi andare prendere. Pirlo lo sapeva e su quella fascia ha sguinzagliato Alex Sandro e Bernardeschi, più che altro con compiti difensivi. Ma Hakimi, per lunghi tratti della partita, ha comunque fatto il vuoto, costringendo Alex Sandro all’ammonizione. Conte, ad un certo punto, ha fatto alzare anche Skriniar e la catena di destra è diventata addirittura di 4 elementi: l’ex-Real, Barella, Lukaku e appunto lo slovacco.
Se l’Inter avesse avuto un Hakimi anche in attacco, nel senso di capacità di fare male, la gara avrebbe potuto cambiare la sua storia. E, in questo senso, aumenta il rammarico per non averlo potuto schierare all’andata, causa squalifica. Davanti agli errori di Lukaku e Lautaro, il marocchino ha finito per provarci per conto suo. Prima, con un sinistro a giro (ormai sua specialità) simile a quello con cui aveva battuto il romanista Pau Lopez, ma senza riuscire a inquadrare l’incrocio. E nel finale con un violento diagonale da posizione quasi impossibile che si è spento sulla parte laterale della rete. E’ stato uno degli ultimi sforzi di un’Inter inevitabilmente stanca per aver condotto costantemente la gara", conclude il CorSport.
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