La "riappacificazione" avvenuta tra Antonio Conte e la società Inter con risvolti - se vogliamo - anche un po' scenografici è stata narrata secondo diversi copioni. Molti plausibili, altri meno. C'è un prima rispetto allo sfogo di Conte (da lì in poi le voci hanno iniziato a levarsi incontrollate) e c'è un dopo. La frattura, però, potrebbe nascondere meno crepe e incongruenze di quelle supposte. La programmazione della prossima stagione è stata definita in maniera compatta con una decisa comunione di intenti. Tutti nella stessa direzione. Conte e la proprietà hanno fatto il punto sulle possibilità e sui desideri.
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FCIN1908 / La bugia su Conte e la verità sul mercato: ecco la strategia di un’Inter compatta
Il mercato nerazzurro tra desideri e possibilità: dopo il vertice di Villa Bellini, l'Inter ha scelto una strategia ben precisa
LA BUGIA SU CONTE E I VECCHI
Il messaggio che l'Inter dopo lo sfogo di Conte punterà a giocatori maturi ripudiando la linea giovane, fortemente abbracciata con i Barella, Lautaro, ecc..., non è un messaggio completo. Al tecnico nerazzurro i giocatori giovani piacciono. Bastoni, Barella, ma anche Esposito sono cresciuti in maniera esponenziale con Antonio. Hanno fatto un percorso, accumulato esperienze, sono migliorati. E hanno anche acquisito valore, visto che parliamo di mercato.
Tonali, quindi, non ha smesso improvvisamente di essere un obiettivo gradito all'Inter, ma semplicemente il giocatore ha deciso di cogliere subito l'offerta del Milan. I nerazzurri, in questo momento, hanno operato una scelta (condivisa a tutti i livelli societari).
LE RINUNCE PER UN OBIETTIVO
Il giocatore che piace a Conte e che Conte vuole? Il suo nome è N'Golo Kanté. E se si è dovuto in questo momento fare una rinuncia ad una opportunità come quella di Tonali (comunque costosa) è anche per questo motivo. Sarà un mercato ponderato quello dell'Inter, ma ciò non significa che dopo Hakimi (investimento importante) non possa arrivare un giocatore interessante. Si lavora per questo. In silenzio ma con decisione. Servono anche, e soprattutto, le cessioni. Oltre alla decisione, ponderata e condivisa, di destinare le risorse quasi interamente su un unico obiettivo.
Un anno fa è arrivato Nicolò Barella e chi si dimentica la sua prima conferenza stampa in Cina, in piena trattativa dell'Inter per Lukaku? C'era un Conte piuttosto alterato, che aveva fatto presente come Romelu fosse indispensabile. I numeri, l'atteggiamento da leader e i gol del belga gli avrebbero dato ragione. indiscutibilmente. L'operazione Barella necessitò di un certo periodo di tempo affinché si potesse scrivere il lieto fine. L'arrivo di Conte sulla panchina nerazzurra fu un incentivo ulteriore per Nicolò, che aveva scelto l'Inter e che non cambiò idea (al contrario di Tonali) nonostante i momenti di stallo nell'operazione. Si tratta di incastri normali di mercato. La tempistica, la decisione e le disponibilità del club, la volontà del giocatore: tutto deve collimare. Spesso alla perfezione.
Kolarov è stato scelto perché rappresenta una buona opportunità che coniuga l'esperienza richiesta da Conte con l'esigenza di provare a puntare ad un obiettivo nel futuro breve. Nel caso in cui si riuscisse anche a vendere determinati giocatori (i nomi sono Nainggolan, Brozovic, Joao Mario) la nuova disponibilità in termini economici permetterebbe al club di considerare nuovi profili. Una cosa è certa e lo è già da un po'. Non si regala nessuno. Se per Radja non si dovesse trovare un accordo economico che soddisfi anche le casse dell'Inter non se ne farà nulla. Poche regole, ma chiare.
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