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Lo sfogo di Antonio Conte dopo Atalanta-Inter fa ampiamente discutere. E non poteva essere altrimenti. Il tecnico nerazzurro ha rivolto attacchi pesantissimi alla società, rea di non averlo protetto, e non di aver protetto la squadra, durante la stagione.
L’allenatore, spiega il Corriere della Sera, "rimprovera alla società di non averlo protetto a livello mediatico, soprattutto quando si parlava di scudetto e si ingeneravano false aspettative.
Un altro attacco è rivolto alla costruzione della squadra. Gli è stato chiesto di mandar via Icardi, Perisc e Nainggolan. Gli erano state fatte delle promesse, leggi alla voce Vidal, non mantenute. In generale i profili cercati dall’Inter non corrispondevano a quelli indicati da Conte. Il richiamo a Steven Zhang («parlerò con il presidente che ora è in Cina») ha doppia valenza. Avere un rapporto diretto con il numero uno nerazzurro per fargli capire qual è la situazione e chiedergli di stare più vicino alla squadra visto che il giovane presidente è da mesi in Cina."
NIENTE DIMISSIONI NE' ESONERO
"Conte non si dimetterà, di certo non prima della conclusione dell’Europa League e difficilmente lo farà anche dopo. Non solo perché ha un contratto da 12 milioni netti a stagione fino al 2022. L’allenatore è convinto che se arriveranno gli uomini giusti si potrà insidiare la Juventus. La società non lo manderà via. Non può per ragioni economiche e non vuole".
LE CONDIZIONI PER RESTARE
Conte, per rimanere, "chiede di indicare chiaramente gli obiettivi, di condurre un mercato senza proporre giocatori al ribasso, di avere una struttura dentro e fuori dal campo che remi dalla stessa parte e di mettere da parte i personalismi".
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