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Conte: “Scudetto Inter un capolavoro. Non pensavo di lasciare, deluso dal cambio progetto”

Andrea Della Sala

Per questo hanno preso lei...

«So quanta fiducia ripongano in me e ne sono orgoglioso. In un altro campionato una società così strutturata con uno staff tecnico al top, riuscirebbe a colmare le distanze in fretta. Ma qui siamo in Premier, il campionato più difficile del mondo. Ci sono quattro colossi come i due Manchester, il Chelsea e il Liverpool, ma anche società ricche e ambiziose come Everton, Arsenal, West Ham. In tanti hanno voglia di investire in Inghilterra, vedi ora il Newcastle».

Quanto ha pesato nella sua scelta ritrovare al suo fianco un dirigente come Fabio Paratici?

«È stato sicuramente un elemento importante in più. Sapere di lavorare con chi ti conosce bene e ha qualità e ambizioni aiuta molto».

Quali sono le prime tre cose da fare ora per crescere?

«Innanzitutto eliminare gli alti e bassi. Quando arrivai all’Inter dissi subito: non voglio più sentir parlare di pazza Inter. Per stare in alto servono stabilità, continuità di prestazioni e di risultati. Se vinci con la prima e perdi con la terz’ultima non serve a niente. Secondo, cambiare mentalità: non ci si deve accontentare ma credere che si può vincere. Bisogna togliersi questo alone negativo di far parte di una serie di squadre che alla fine non vincono mai. Terzo, portare il mio metodo: intensità del lavoro, cura del dettaglio e della tattica».

Se funzionano queste tre cose, magari arriva anche il quarto posto che vale la Champions...

«Ci metteremmo tutti la firma, significherebbe scalzare uno dei quattro colossi. La squadra è giovane, ha ampi margini di miglioramento, voglia di impegnarsi e imparare. C’è grande disponibilità da parte di tutti. Paghiamo qualcosa in esperienza, dobbiamo compensare con la dedizione, il lavoro e l’entusiasmo».

All’Inter fece acquistare Lukaku, stavolta il grande attaccante ce l’ha in casa: Kane.

«È un giocatore di altissimo livello. Ho il piacere di allenarlo solo da pochi giorni, ma è un top player che capisce tutto subito. Gli dici una cosa e un minuto dopo la mette in pratica. Ha talento, qualità, fisico, senso del gol, intelligenza calcistica. Ne ho visti pochi come lui. Il suo sogno è vincere col Tottenham ed io lo voglio aiutare a realizzarlo».

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