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"‘Dalla polvere all’altare’ e viceversa, parafrasando il Manzoni è un attimo. Potremmo dire che tendenzialmente fa parte del mondo Inter, ma ormai non è più così.
"Perché ormai vale tutto ed il suo contrario nell’ambiente calcistico soprattutto in questo periodo dove si gioca ogni tre giorni, anche se va detto che quello che sta accadendo alla squadra di Conte va al di là di ciò che ci si poteva immaginare. Perché prendere gol su una disattenzione ci può stare una volta, due, forse anche tre, ma quando la rete subita è sistematica, quando si subisce almeno un gol a partita allora la casualità perde di significato. Quando l’errore del singolo diventa consuetudine non si può parlare di limiti tecnici soprattutto di chi fino a un anno fa aveva abituato gli astanti a ben altre prestazioni.
Dopo il lockdown
"Dalla ripresa post Covid-19 l’Inter ha raccolto la miseria di 8 punti su 15 a disposizione. Come il Cagliari, meno di Sassuolo (11), Napoli e Juve (12) , Milan (13) e Atalanta (15). Appena un punto in più di Bologna e Udinese (7), due in più di Roma, Lazio, Sampdoria e Torino (6). Se da un lato è vero che ha 8 punti in più rispetto ad un anno fa ed ha un più 18 nella tabella dei gol fatti, è altrettanto vero che ha subito 8 gol in più rispetto allo scorso anno e sono gol che pesano perché alla fine l’equilibrio ti viene dato dai gol incassati.
"Il classico ma sempreverde ‘primo non prenderle’ non è buttato a caso. Blindare la difesa è sempre stato un mantra imprescindibile per le squadre che si vogliono ritagliare vetrine importanti e l’Inter di oggi ha smarrito forza, fiducia nei propri mezzi, dando l’impressione di farsi spesso trasportare dagli eventi, in balia dell’avversario di turno.
"Non si può ridurre tutto all’errore dei singoli, ai limiti tecnici di taluni, soprattutto quando perdi punti contro avversari come Sassuolo, Bologna e Verona, tralasciando Parma, dove strappa 3 punti in maniera a dir poco fortunosa, come in altre circostanze li ha persi in maniera sfortunata, ma tant’è. La corsa scudetto di fatto è sì compromessa, ma si intravede comunque un lavoro sostanziale, importante. Con una struttura definita che non esisteva da anni.
Non buttare via tutto
"Ci si aspettava di più? Sicuramente, si poteva fare di più? Certamente, ma da qui ad autoflagellarci ce ne corre. Si è scelto uno tra i migliori allenatori su piazza, è stato fatto un mercato importante tenuto conto anche di partenze oggettivamente altrettanto importanti che tutti sempre dimenticano, ma ripartire da zero è autolesionistico. Mai come adesso serve essere freddi e lucidi e diffidare da chi chiede la testa di un allenatore che ha dimostrato negli anni di essere un top.
"Perché non ve lo diranno mai, ma gli stessi che puntano oggi il dito sono quelli che avrebbero voluto avere Antonio Conte sulla propria panchina. E sono sempre gli stessi che in estate erano convinti che avrebbe vinto lo scudetto in carrozza, tralasciando una situazione esterna che ha sparigliato le carte in tavola. Senza dimenticare che questa è stata una stagione anomala con uno stop che ha influito ma che influirà anche sul prossimo anno anche se tutti al momento ignorano le conseguenze nel lungo periodo, anche post nazionali.
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