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"Una sorta di tregua armata". Così il Corriere della Sera definisce la situazione tra l'Inter e Antonio Conte. Le posizioni di allenatore e società restano lontane, con il messaggio di ieri - attraverso le parole rilasciate ieri dall'ex Chelsea all'Ansa - che potrebbe sembrare distensivo ma che in realtà conferma "una frattura scomposta e difficilmente sanabile".
Conte deciderà il suo futuro dopo l'Europa League, che ripartirà domani a Gelsenkirchen contro il Getafe. La telefonata di ieri tra il tecnico e il presidente Steven Zhang è servita a rimandare i discorsi al termine della competizione europea, che il leccese spera di portare a casa per confermare la tradizione che lo vede vincere almeno un trofeo al primo anno e avere una carta pesanti da giocarsi col numero uno del club nerazzurro.
Conte non si muove dalle sue posizioni e vuole un cambiamento all'interno della società. Nel mirino c'è soprattutto il direttore sportivo Piero Ausilio, ma anche i rapporti con Marotta si sono irrigiditi. "Annunciano piuttosto una battaglia per la gestione del club: i margini per una convivenza tra Conte e l’attuale dirigenza sono risicati. Di solito in certe situazioni l’anello debole è sempre l’allenatore, lui però tira dritto e vuole convincere Zhang a sposare la sua visione". La telefonata a Zhang conferma la volontà di Conte - che non ha avuto nessun chiarimento con la dirigenza - di non avere intermediari con la proprietà.
Al momento l'ipotesi più probabile resta la separazione consensuale. Conte potrebbe tornare in Premier League mentre è difficile che possa fermarsi per un anno. Sulla panchina dell'Inter, invece, potrebbe sedersi Massimiliano Allegri: "Sarebbe il 13° tecnico negli ultimi dieci anni, la Juventus ne ha avuti solo quattro. Una differenza da nove scudetti".
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