Ospite del corso di Laurea in Scienze Motorie e dello Sport all'Università del Salento, il tecnico ha parlato del suo futuro e non solo
Ospite del corso di Laurea in Scienze Motorie e dello Sport all'Università del Salento, Antonio Conte ha parlato del suo futuro e delle scelte fatte da allenatore come inserire nello staff una psicologa quando allenava l'Inter. "Ad esempio all’Inter è stato così. È una figura importante, oggi è presente anche nelle più grandi aziende. Futuro? Almeno fino a luglio la mia famiglia dovrà sopportarmi". Su un possibile ritorno alla Juve, il tecnico glissa e ne approfitta per “continuare a studiare, sempre”.
“Fascetti e Mazzone mi hanno insegnato il bastone e la carota. Senza Trapattoni probabilmente non sarei rimasto per 13 anni nella Juventus. Sono arrivato nel 1991 da Lecce, dove giocavo nella squadra della mia città, per cui tifavo. All’esordio con la Juventus, in un’amichevole contro il Monaco, abbiamo perso 1-0 per colpa mia, per un retropassaggio sbagliato a Tacconi. Il primo anno a Torino fu veramente difficile. Dopo quell’errore, incontrai per caso Trapattoni. E mi chiese: ma stai ancora pensando a quello sbaglio? Per me Torino era fuori dalla zona di comfort. Mi dicevo: ma chi me l’ha fatta fare? E invece sono stato anche capitano della Juve. Nella vita è importante non mollare”.