In casa Inter una delle questioni da risolvere quanto prima è quella legata la futuro di Antonio Conte: il tecnico nerazzurro ha il contratto in scadenza nel giugno 2022, ma prima di rinnovare il suo impegno vuole chiarezza da parte della proprietà, a amggior ragione in un periodo delicato come quello attuale. L'ex ct della Nazionale, in tal senso, sarà irremovibile, come scrive La Gazzetta dello Sport: "C'è una necessità estrema di chiarezza e di certezze, su tutti i piani. Conte le pretende. Lo dirà al presidente Steven Zhang, che incontrerà più avanti, comunque non oltre la fine del campionato". Le condizioni per rimanere sono sostanzialmente 3: la garanzia di poter rimanere competitivi, la chiarezza sui programmi societari e una maggior vicinanza alla squadra.
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Conte è irremovibile: vuole un’Inter vincente, 3 le condizioni poste per rimanere
Il tecnico nerazzurro vuole proseguire il lavoro fin qui svolto, ma pretende chiarezza da parte della proprietà
Rimanere competitivi
"Se Conte resterà o meno sulla panchina dell'Inter della prossima stagione dipenderà principalmente da un fattore: la competitività della rosa a disposizione. Conte è un top coach. È stato preso per portare l'Inter a vincere: è un ruolo complicato, ma è questo il vestito che si sente addosso. Per altre missioni, rivolgersi altrove. Conte vuole lottare per vincere. Dunque, per inseguire lo scudetto della seconda stella con l'Inter. E per fare una bella figura in Champions League. Se queste sono le premesse, non c'è un motivo che spinga Conte a separarsi dall'Inter. E il tutto al netto di un mercato allenatori ancora nebuloso, a grandi livelli. Il discorso tira dentro evidentemente anche ragionamenti di mercato. Per intendersi: un conto sarebbe rinunciare a una pedina tra i titolari di questo campionato, un altro è aumentare il numero e mettere dunque a rischio la continuità tecnica. In questo senso, potrebbe essere più semplice rinunciare a uno dei difensori piuttosto che a Lautaro, anche considerando l'eventuale spesa per sostituire il giocatore partente. In definitiva, l'errore che non sarebbe giusto fare è pensare di poter ripartire la prossima stagione avendo in testa l'attuale vantaggio accumulato su chi insegue".
Chiarezza nei programmi e vicinanza
"Il tecnico sa di aver fatto un lavoro straordinario. Ma lo straordinario non può diventare ordinario. È giusto allora pretendere chiarezza, è questo l'altro punto caro a Conte. L'allenatore ha visto mutare i programmi in corsa più volte, fin dal giorno del suo arrivo all'Inter. L'ultima volta è accaduto la scorsa stagione, con un budget mercato cambiato in corsa dopo l'acquisto di Hakimi. È bene capire subito cosa potrà essere fatto e cosa no, senza avere sorprese in un secondo momento. Terzo punto dell'agenda dell'allenatore: la vicinanza della proprietà. Zhang è tornato a Milano dopo sette mesi e mezzo di assenza. Ma non è un discorso di presenza fisica. Sono stati i silenzi a pesare, quelli nel pieno di voci societarie che hanno lasciato al tecnico - e ai dirigenti nerazzurri - il compito di «proteggersi» dall'esterno, proprio nel momento decisivo della stagione".
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