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Conte: “Mai stato vicino alla Juve. Mercato? Scelte per il bene dell’Inter. Serve…”

L'allenatore nerazzurro ha incontrato i giornalisti prima del secondo impegno in ICC

Daniele Vitiello

Vigilia di Juventus-Inter, secondo impegno di ICC per i nerazzurri, a Nanchino, dove Antonio Conte ha parlato in conferenza alle 17.45 cinesi (11.45 in Italia), direttamente dalla sala stampa del quartier generale del Jiangsu Suning. Fcinter1908.it vi riporta le parole dell'allenatore nerazzurro: “Sono contento di essere conosciuto in Cina come mi dite, è per me motivo di orgoglio. Il mio soprannome significa che sono molto diretto? Penso sia positivo e importante essere schietti e diretti con i giocatori e anche con i tifosi. Giocare queste partite aiuta ad assimilare ancora di più i concetti di gioco su cui lavoriamo, in fase di possesso e non possesso. Si analizzano le cose positive e negative al fine di migliorarsi. Vecino? Veniva da un infortunio e quindi sta lavorando, nel rispetto dei tempi di recupero anche se siamo molto vicini. Godin ha iniziato gli allenamenti con noi, sono due ottimi giocatori e sono felice di averli a disposizione".

Sulla partita di domani: "Contro la Juventus sarà un’amichevole importante, è un momento in cui entrambe siamo ancora in preparazione. Sia noi che loro cercheremo di giocare una buona partita e speriamo di vedere dei miglioramenti al di là del risultato. Effettivamente è la prima volta che incontro la Juventus da quando è finito il mio rapporto con loro. In passato era successo con altre squadre, con l'Arezzo e con l'Atalanta. Inutile dire che comunque mi provoca un'emozione, penso sia umano, naturale. Al tempo stesso so che è un'avversaria e che mi considera un avversario, e quindi faremo di tutto per vincere. All'inizio sarà emozionante rivedere tanti amici, poi ci sarà il fischio d'inizio e ognuno vorrà superare l'avversario".

Sul mercato: "Per quanto riguarda il mercato e per i nomi che circolano penso che saranno fatte delle riflessioni e saranno prese delle decisioni per il bene dell’Inter, tenendo conto di tutto, non solo del campo. Serve tempo per creare una base solida per portare il club al livello a cui compete. I cambiamenti che sta portando la nuova proprietà sono sotto gli occhi di tutti".

Sul ritorno in Italia dopo la parentesi al Chelsea: "Penso che in questo momento non offendo nessuno se dico che la Premier sia il campionato più importante e più difficile da giocare e da vincere: c'è grande competitività, ci sono sei squadre con possibilità di vincere, penso che in Inghilterra sia molto difficile vincere un trofeo, che possa essere il campionato, la FA Cup o la Coppa di Lega. La mia esperienza inglese mi ha arricchito professionalmente ma ora sono contento di essere tornato in Italia ed essere a capo di una squadra tra le più importanti. Il campionato italiano sta tornando a crescere e questo è molto importante, secondo me si stanno facendo dei miglioramenti sotto tutti i punti di vista, anche sulle infrastrutture, si sta tornando a essere competitivi sia a livello nazionale che internazionale. Sarri alla Juventus? Penso che abbiano preso la loro decisione, non sta a me giudicare. Sarri è un ottimo allenatore, la Juventus avrà avuto dei buoni motivi, per quello che ha fatto in Italia e quello che ha fatto in Inghilterra. Non sono mai stato vicino alla Juventus, non ho mai ricevuto una telefonata. È sempre stata l’Inter a mostrarmi grande interesse e grande affetto, e gliene sono grato. Sento quindi una grande responsabilità nei confronti del mio nuovo club per creare qualcosa di importante che al momento non c'è, ma che ci sono le basi".

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