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Getty Images
Antonio Conte l'ha fatto di nuovo: ancora una volta il tecnico dell'Inter ha confermato le sue capacità di migliorare il materiale umano a propria disposizione. Un metodo che, come scrive La Gazzetta dello Sport, continua a dare i suoi frutti: "Funzionava quasi dieci anni fa, quando Conte dava il via alla feroce tirannia bianconera, e funziona altrettanto bene oggi, mentre lui stesso sta mettendo fine a ciò che aveva iniziato. Che si tratti dell'estroso Vucinic o di questo devastante Lukaku, del soldatino Lichsteiner o dell'elettrico Hakimi, Antonio ha la capacità di migliorare la materia che ha attorno. Con il suo allenamento i calciatori crescono, nei muscoli e nella tecnica, nel coraggio e pure nel prezzo, cosa che non dispiace certo ai club".
"Esiste un Lukaku prima di Antonio e uno dopo: l'attaccante micidiale che ha conosciuto l'Italia non è uguale a quello visto dagli inglesi. Dal peso alla reattività fino alla freddezza, il belga ha cambiato definitivamente status: è diventato uno dei migliori cacciatori di gol in circolazione. E in più, lui stesso migliora chi gli sta attorno. Per conferma chiedere al gemello Lautaro o anche ad Hakimi, un altro che in un solo anno ha già visto lievitare un prezzo di 40 milioni. Secondo l'analisi di KPMG, Romelu vale poco più di 100, unico della A a tre cifre e il più costoso del campionato: due anni fa facevano scalpore i 75 milioni totali versati allo United per prelevarlo, ma raramente un gruzzoletto è stato speso meglio.
E pure il Toro, che lavora con lui in una diabolica coppia, si è trasformato in un attaccante "totale": il rinnovo è in ghiaccio, ma all'argentino è rimasto comunque attaccata una valutazione di una settantina di milioni circa".
"Gran parte del lavoro, però, Conte l'ha compiuto innaffiando il talento di casa: Nicolò Barella era arrivato tra mille speranze dalla Sardegna, ma in un anno e mezzo è diventato uno dei centrocampisti più completi su piazza. Alessandro Bastoni è passato da promessa a certezza quasi senza farsene accorgere: nel 2017 fu valutato addirittura 31, adesso ne vale almeno il doppio. Soltanto Eriksen ha davvero rischiato di deprezzarsi, ma la semina ha funzionato anche in questo caso: per mesi era un Amleto danese in cerca di sé, ma ora brilla pure lui nel raccolto di Conte".
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