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Serie A in fila per Conte, posizione Inzaghi instabile: la verità sullo scenario Inter

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Anche l'Inter ripensa ad Antonio Conte per la panchina in caso di addio di Simone Inzaghi: ecco il vero ostacolo

Alessandro Cosattini

Antonio Conte vuole tornare ad allenare in Italia. Non lo ha nascosto nel recente periodo, anzi, lo ha ammesso nonostante il contratto in essere col Tottenham. Sono ore decisive col club londinese per capire se l’addio sarà immediato o a giugno, valutazioni in corso da parte di tutte le componenti. Ecco quanto evidenziato dal Corriere dello Sport sul suo futuro e in particolare sulla sua voglia di Serie A:

Conte Tottenham

Chi lo cerca in Serie A

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Conte non è mai stato gratis. Nonostante questo in tanti accorrono al suo richiamo, come topini al seguito del pifferaio, anche dal nostro povero calcio costretto a tastare lo spessore del portafogli a ogni occasione. Non si può negare che le notizie di rottura definitiva e imminente con gli inglesi abbiano sollecitato sollevarsi di palpebre e rizzarsi d’orecchie.

Possiamo citare la Juventus, dove Conte divenne Conte in tutte le sue sfaccettature, compresi il vizio di vincere, gli eccessi nella ribellione alle situazioni sgradite e il pressing psicofisico asfissiante sui calciatori. E certamente possiamo citare Inter e Milan, entrambe in una delicata fase di equilibrio instabile nei confronti degli allenatori attuali. Anche se Simone Inzaghi tutto sommato è arrivato ai quarti di Champions e non è mai facile, mentre Stefano Pioli si è messo largamente avanti con il credito già nella stagione scorsa, conclusa con lo scudetto. Ci metteremmo pure la Roma, alla quale l’alterno fluire dei risultati non consente certezze sul futuro di Mourinho. 

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Costa caro

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La Serie A si è messa a fremere, ritenendo il ritorno di Conte, questa volta, un’eventualità concreta. Anzi, un’opportunità. Nonostante il fatto che Antonio non è gratis. Si è sempre fatto pagare bene per arrivare, per restare e per andarsene. Dell’andarsene abbiamo parlato. Normalmente, perché resti più a lungo del solito occorre sostenere le sue ambizioni sul mercato. Per farlo arrivare, occorre presentargli un contratto che lo scaldi. Al Tottenham lo hanno fatto: oltre 17 milioni di ingaggio annuo, quasi 190 milioni per l’ingresso di nuovi giocatori.

Conte sa che se vuole lavorare in Italia (e vuole, tanto da tornarci ogni volta che può in voli a basso prezzo) deve compiere il bel gesto di un taglio sostanziale all’ingaggio. Sa di non poter pretendere spese esagerate sul mercato, anche se non accetterà mai la mediocrità. Sa pure che è bene moderare le sparate verbali da cui nessuna delle sue squadre si è salvata, dall’Arezzo alla Nazionale italiana, dalla Juventus all’Inter al Chelsea. 

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Lo scenario Inter

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Almeno tra i tifosi nerazzurri, Conte ha lasciato un dolce ricordo. Del resto, è stato l’allenatore dell’ultimo scudetto. Con almeno una parte della società, però, il tecnico leccese non si è lasciato bene. Quella di quasi due anni fa, infatti, è stata considerata una sorta di fuga dalle prospettive e dalle difficoltà di un mercato da cui sarebbe uscita una squadra più debole. Non a caso, furono ceduti Hakimi e Lukaku. Insomma, per richiamare Conte occorrerebbe mettere da parte l’orgoglio, dimenticandosi di essere stati “rifiutati”. Ma è uno scenario che non si può escludere. Anche perché, alla luce del percorso in campionato, la posizione di Inzaghi è tutt’altro che stabile.

L’ago della bilancia è la qualificazione alla prossima Champions. Ma non è certo che sia sufficiente per la conferma. D’altro canto, però, con un bis in Coppa Italia dopo quello in Supercoppa, e magari una semifinale o addirittura una finale di Champions, sarebbe impossibile o quasi una separazione. Il contratto da oltre 5 milioni è valido ancora per un’altra stagione . E allora l’Inter sarebbe in grado di sostenere un ritorno di Conte ( a cifre più basse rispetto al passato) e pure il costo dell’addio di Inzaghi?”, si interroga il quotidiano.

(Fonte: Corriere dello Sport)

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