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Antonio Conte ha parlato a Rai Sport dopo la vittoria dello scudetto da parte dell'Inter. Queste le sue parole: "Siamo molto felici per quanto fatto, siamo felici per noi e per chi ha lavorato per far tornare l'Inter alla vittoria e per i tifosi. Saremo molto più rilassati in questo finale. Questo scudetto lo colloco tra i successi più importanti in carriera: difficile perché non era per me una scelta facile andare all'Inter in un momento dove la squadra non era attrezzata per lottare per vincere. Per di più andavo all'avversaria della Juventus, dove ho giocato per tanto tempo: la Juve dominava e c'erano tutte le situazioni negative. Invece ho accettato la sfida con grande voglia e il lavoro ha ripagato tutti quanti i sacrifici.
Juve-Inter? Sarà una partita che per loro conterà e noi faremo la nostra parte fino alla fine: dovremo cercare di ottenere sempre il massimo. Mancano quattro partite, abbiamo vinto lo scudetto e questa è una cosa incredibile: andremo lì a giocarci la nostra partita. E' sempre un piacere entrare allo Stadium per me, l'ho fatto tanto da padrone di casa e sto imparando a farlo da avversario.
Il momento più difficile? Il momento chiave è stato l'uscita dalla Champions, dove sono piovute critiche anche esagerate da tutte le parti: non era facile, era un gruppo di ragazzi non abituati a giocare per vincere ed essere competitivi per qualcosa di importante. Siamo stati bravi a compattarci e a prendere quelle critiche per cercare di essere più forti e protagonisti. E' stato il momento più difficile, tante voci e critiche nei nostri confronti: ci siamo compattati di più.
Il futuro? In questo momento è giusto goderci lo scudetto, non faremo l'errore di andare dietro a riunioni e liti, non voglio questo: abbiamo fatto qualcosa di straordinario, abbiamo lavorato e voglio godermela. Ci sarà tempo per fare tutto, adesso niente e nessuno ci ruberà questa gioia. Un giocatore più decisivo? Sarebbe sicuramente inopportuno fare il nome di un singolo, nel mio calcio si vince con la squadra: il singolo viene esaltato dal gioco di squadra e dall'organizzazione. Quello che ci ha portato a vincere è stata la squadra e la disponibilità dei calciatori: è la vera chiave, loro si sono fidati di me e io ho indicato una strada. Per fortuna alla fine la barca l'abbiamo portata in porto.
Il prossimo step? Mi piacerebbe rispondere ma ora lo step che abbiamo fatto quest'anno ci ha portato a vincere il campionato: bisogna andare con i piedi di piombo su tutte le situazioni. Godiamoci il presente e dobbiamo pensare solo a questo, a goderci quanto fatto: abbiamo un mese per giocare le ultime quattro e vivere insieme questa gioia. Poi ci penseremo ai prossimi step. Noi abbiamo alternato durante la partita diverse fasi in cui volevamo pressare alto o abbassarci per sfruttare il campo che avevamo davanti: la squadra si è completata, in questi due anni abbiamo lavorato tanto. Una squadra deve imparare ad avere diverse situazioni di lettura, non si può partire con una sola idea: capire i momenti, quando aggredire l'avversario e quando aspettarlo.
Una dedica? Alle persone che mi sono vicine e che mi vivono al di fuori del campo: mia moglie, mia figlia, i miei genitori e i miei fratelli. E ringrazio Oriali perché per me è stato molto importante: è stata la persona che ha influito maggiormente in questi due anni", ha concluso.
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