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Conte rompe gli indugi: ad Appiano prima del previsto. GdS: “L’Inter ha dovuto…”

A riportarlo è La Gazzetta dello Sport

Matteo Pifferi

"Resistere, resistere, resistere. E' durato un giorno, al secondo ha capitolato. Antonio Conte non è riuscito a rimanere lontano da Appiano e dai suoi giocatori per più di 24 ore". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito ad Antonio Conte che ieri ha diretto, ma non dal campo, l'allenamento individuale dei nerazzurri.

SCELTA INTER - Conte non è stato ancora sottoposto a tampone ma ieri era al centro Suning per stare vicino ai giocatori e dare loro indicazioni. Perché Conte non ha ancora effettuato un tampone? La risposta della Gazzetta è chiara. "In Lombardia la reperibilità dei tamponi è ancora scarsa, il club ha dovuto fare delle scelte, anche per non 'gravare' sulle strutture sanitarie regionali e per 'lasciare' i tamponi a chi ha ben altre necessità. La sensibilità sull'argomento del dottor Volpi è alta, il numero dei tamponi disponibili basso. Così l'allenatore ha dovuto rinviare il suo rientro. Del resto, in questi primi giorni di 'riattivazione singola' la sua presenza poteva anche non essere necessaria", spiega la Rosea.

LAVORO A DISTANZA - Conte è rimasto a distanza, trovando una postazione per osservare i lavori dei singoli giocatori e si è confrontato con Marottache ha organizzato la ripresa assieme al Team Manager Tagliacarne. Per la prossima settimana, l'Inter ha previsto una seconda serie di tamponi che riguarderà anche Conte e tutto lo staff. Non mancano, però, le preoccupazioni: "Da una parte ci sono quelle sanitarie legate alla prospettiva di tornare a giocare, che buona parte del gruppo non ha superato. Dall'altra quelle di natura organizzativa e tecnica, che non possono far star tranquillo un perfezionista come Conte", spiega La Gazzetta. Un contesto inedito per chiunque e che rischia di rendere ancor più complicato un finale di stagione imprevedibile. Anche per questo ieri Conte ha rotto gli indugi e continuerà a farlo nei prossimi giorni, sempre a distanza. Ma per il tecnico resta una sola consolazione: l'abbondante materiale umano che ha a disposizione, visto che non ci sono più infortunati, situazione inedita da quando è arrivato ad Appiano.

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