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Cordoba: “All’Inter devi vincere. Icardi? La fascia è arrivata troppo presto. Su Lautaro…”

Andrea Della Sala

Nella sua storia l’Inter è sempre partita per vincere lo scudetto, da un po’ di anni si comincia la stagione parlando di obiettivo Champions. Non era quello che si aspettavano i tifosi, per quanto ancora durerà?

“Mi ritrovo spesso a parlare di questa cosa e dico che a mio parere tutti quelli che giungono all’Inter devono farlo per arrivare al vertice. A prescindere dalle ricostruzioni e dai cambi di proprietà. Se giochi a calcio e arrivi all’Inter, devi farlo per vincere, altrimenti non ha senso. Questo è un club che ti offre la possibilità, se non di trionfare, almeno di lottare fino in fondo. Se poi al termine del campionato, dopo avercela messa tutta, non riesci ad arrivare primo, allora fai i complimenti agli altri. Ma devi comunque dare fastidio fino al fischio finale dell’ultima partita”.

Come mai l’Inter non riesce a dar fastidio alle prime due?

“Posso dire che quando sono arrivato tutti sapevano spiegarmi cosa fosse questa società. Parlavo con Moratti e con Javier (Zanetti, ndr) e ti spiegavano ogni cosa. Ma era sufficiente anche solo parlare con le persone che lavoravano in Pinetina per capire quanto vivessero sotto pelle la storia di questo club, con alcuni di loro si è creato un legame così forte e duraturo che ancora oggi persiste, dopo tanti anni. Per un calciatore è importante scegliere con attenzione le persone che ti stanno accanto, amici ma anche fidanzata o moglie, perché una scelta azzardata potrebbe influire negativamente sull’intera carriera. Tutte queste cose mi hanno sempre aiutato a giocare per l’Inter perché in questi anni l’ho respirata ovunque e alla fine è stato impossibile non sentirne addosso la responsabilità”.

Come mai l’Inter cade in queste crisi?

“Ci sono giocatori di talento e con tutte le capacità per poter fare bene, potrebbero anche avere una mentalità vincente, ma in passato si sono persi. A cosa è dovuto? A tutto ciò che ci siamo detti prima. Credo che il mister stia cercando di recuperare la mentalità. Spesso sento parlare di giocatori in prestito, di alcuni che non sanno se rimangono o vanno via, ma quello c’entra e non c’entra perché a certi livelli devi dare tutto te stesso. Giochi a San Siro, sei all’Inter: divertiti! In Italia si respira calcio, cos’altro di meglio si può desiderare?”

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