Invece chi arriva adesso trova pochi esempi. Possiamo dire che Thohir ha avuto troppo fretta nell’allontanare chi - come lei - aveva tutte le carte in regola per spiegare cosa fosse l’Inter ai nuovi arrivi?
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Cordoba: “All’Inter devi vincere. Icardi? La fascia è arrivata troppo presto. Su Lautaro…”
“Quando in un gruppo ci sono giocatori di un certo peso e con un certo carattere, quelli che arrivano contano fino a 100 prima di parlare, forse lo fanno se proprio chiamati in causa, altrimenti si limitano ad ascoltare stando attenti a tutto. Ai nostri tempi si ragionava così. Credo che poi ci sia stata una separazione troppo brusca tra l’Inter che è stata e quella che si apprestava ad essere, di punto in bianco nessuno ha più voluto il contributo di chi era li da tanto. I giocatori devono rendersi conto che è fondamentale non farsi disturbare da fattori esterni perché se qualcosa devia la loro attenzione non possono essere concentrati e di conseguenza allenarsi con la giusta intensità. Questo non deve esistere. La cosa principale deve rimanere la squadra”.
Crede che Suning in futuro possa nuovamente affidarsi a qualche eroe del Triplete?
“Non so quali siano i loro progetti perché non ho lavorato con loro, ma posso parlare di Moratti e mi capita di pensare a tutte quelle volte in cui è stato criticato per avere un rapporto diretto con i giocatori. Però la verità è che quando andavi da lui per un colloquio ne uscivi rafforzato, con addosso una carica pazzesca: «Come faccio ad andare in campo e non giocare per un presidente così?», continuavo a ripetermelo. Era per quello che ti trasmetteva. Ricordo ancora quando un giorno, prima di un derby, mi ha preso da parte e mi ha detto: «Ivan, per guadagnarti la stima degli interisti non è necessaria la bella giocata, questa gente vuole solo che siate disposti a dare l’anima, che lottiate per l’Inter. Ivan, se sbagli un passaggio o una chiusura, credimi, non è un problema, tu devi solo dare l’anima per loro». Da quel momento ho capito tutto”.
Tornerebbe all’Inter?
“Fino a poco tempo fa avrei dato la vita per tornarci, ci speravo tanto e se sono rimasto in Italia era proprio perché avevo quel pensiero fisso. Adesso devo dare la priorità ai miei progetti e alla mia famiglia…”
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