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Giornata di annunci economici per l'Inter. Oltre al bond da 75 milioni di euro, l'Inter ha diffuso anche i dati relativi al bilancio al 31 marzo 2020, un bilancio inevitabilmente falcidiato dall'emergenza legata al Covid.
Ancora una volta, però, nelle piaghi dei comunicati dell'Inter si nota l'apporto, costante, della proprietà al club. Anche stavolta, Suning non si è fatta trovare impreparata.
"Al 31 marzo 2020, la posizione finanziaria netta consolidata del gruppo Inter è diminuita di € 69,8 milioni o del 15,1% a € 391,6 milioni da € 461,4 milioni del 31 marzo 2019. La riduzione è dovuta principalmente alla conversione in patrimonio netto dei prestiti degli azionisti per un importo pari a € 100 milioni e una riduzione di € 4,7 milioni del principale importo residuo delle obbligazioni senior garantite emesse in data 21 dicembre 2017 (attraverso un pagamento di ammortamento obbligatorio). Al 31 marzo 2020, 138,9 milioni di euro erano in sospeso rispetto ai prestiti degli azionisti”, si legge nel comunicato tradotto da Calcio e Finanza.
“Tale posizione patrimoniale negativa può persistere a seguito dell’applicabilità di un decreto di emergenza recentemente adottato che consente alle società di rinunciare temporaneamente ai loro requisiti patrimoniali minimi fino al 31 dicembre 2020. Non siamo in grado di prevedere per quanto tempo la posizione finanziaria dell’Inter a un livello non consolidato rimarrà negativa e qualsiasi interruzione futura derivante dalla pandemia di COVID-19 potrebbe influisce negativamente sulla sua capacità di tornare a una posizione azionaria positiva, che a sua volta può avere un effetto negativo rilevante su affari, risultati delle operazioni, condizioni finanziarie e flusso di cassa”.
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