Una doppietta nella seconda giornata, alla sua prima presenza con l'Inter, e una doppietta all'undicesima (7 presenze, 4 gol e 0 assist finora in nerazzuro). Il rumoreggiare del Meazza nella gara contro l'Udinese ha svegliato Joaquin Correa. E ce n'era bisogno. L'argentino non è riuscito a trovare continuità in nerazzurro e lo ha detto pure lui. "Ho avuto questi infortuni, ero un po' incazzato perché non riuscivo a riprendermi". Una contusione all'anca e un problema muscolare gli hanno fatto saltare le gare contro Fiorentina e Atalanta e quella contro la Juventus. Ma la sua rabbia, quando ha potuto scatenarla, l'ha scatenata tutta. "Ha realizzato una doppietta in ciascuna delle ultime quattro occasioni in cui ha trovato il gol in Serie A. Nessun giocatore infatti ha realizzato più marcature multiple nella competizione da inizio aprile", ha sottolineato l'Inter in un tweet. Dopo un primo tempo oscuro Correa ha segnato due gol, bellissimi. E ha messo fine alla pausa che si era preso dalla seconda giornata di campionato e da quella doppietta al Verona che aveva fatto ben sperare i tifosi nerazzurri. C'erano stati di mezzo i due infortuni, d'accordo. Ma sulla continuità nell'andare a rete il calciatore argentino dovrà lavorare. Perché queste lunghe pause hanno caratterizzato finora il suo rendimento in Serie A (*dati transfermarkt).
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Inter-Udinese, Correa ritrova il suo ghigno malefico. Prossimo step? Conservarlo
Protagonista assoluto della sfida contro l'Udinese: l'argentino ha segnato un'altra doppietta e ora cerca continuità di rendimento
I numeri
Il calciatore è arrivato alla Lazio nella stagione 18-19. 5 gol e 6 assist in 34 presenze il bottino della prima stagione in Italia. Segnò il primo gol alla sesta giornata, la prima gara nella quale Inzaghi lo schierò in campo novanta minuti. Il secondo gol in quel campionato arrivò dopo due giornate, il terzo gol dopo quattro e il quarto e il quinto gol arrivarono alla 22esima giornata.
Nella seconda stagione (9 gol e 4 assist in 30 presenze) con i biancocelesti segnò nella prima giornata. Il secondo e il terzo gol arrivarono alla ottava e alla nona giornata dopo sei partite a digiuno. Il quarto, il quinto e il sesto gol sono arrivati alla undicesima e alla dodicesima giornata. Il settimo gol arrivò alla ventiseiesima giornata dopo che un infortunio al polpaccio lo aveva messo ko. L'ottavo e il nono gol li segnò dopo nove giornate a secco e dopo che un altro infortunio (al legamento collaterale) lo aveva messo ko per quattro giornate.
Nell'ultima stagione alla Lazio (28 presenze, 8 gol e 4 assist) , il Tucu ha segnato il primo gol all'ottava giornata il secondo alla ventesima, il terzo gol alla ventiseiesima, il quarto gol alla trentunesima. Poi due doppiette una alla trentatreesima giornata e l'altra nella gara successiva.
Pause e gol
Grandi pause e poi gol. Come oggi al Meazza quando ha fatto esplodere San Siro in una gara che l'Udinese aveva preparato benissimo. Forse i friuliani non avevano fatto i conti con l'incazzatura di Correa che è tornato a giocare da titolare. Sull'1-0 ha raccolto il velo di Perisic sull'asse sinistro, di forza ha sterzato, si è accentrato ed ha esploso un destro che ha fatto saltare all'aria i tifosi e spuntare sul suo viso quel ghigno malefico, di moda ad Halloween, che però sa di presenza. E che all'Inter si augurano di vedere molto più spesso.
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