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Alla vigilia del derby tra Milan e Inter, La Gazzetta dello Sport ha intervistato uno dei nuovi protagonisti della stracittadina, Joaquin Correa:
Correa, ha giocato derby di ogni tipo tra Argentina, Italia e Spagna, ma mai uno da scudetto: sente che questo è diverso?
«Siamo ancora a inizio stagione, ma di sicuro senti nell’aria che questa è una partita speciale, una di quelle che possono cambiare una stagione: i tifosi nerazzurri ci chiedono una grande gioia e noi vogliamo dargliela».
Ma se perdeste, a -10 sarebbe già addio allo scudetto?
«Sarebbe sbagliato se noi ora facessimo questi calcoli, se pensassimo ai rischi e ai pericoli. Dobbiamo, invece, ragionare al contrario, pensare a quanto sarebbe importante arrivare noi a -4: con una vittoria può cambiare tutto, sarebbe un messaggio, significherebbe che possiamo ancora essere protagonisti. Ma ora i giudizi definitivi non servono, serve stare là attaccati alla vetta».
Dove è stata la differenza tra voi e i cugini fino ad ora?
«Semplicemente non hanno mai sbagliato, quindi bravi loro. Noi qua e là abbiamo commesso degli errori e qualche episodio non è girato bene, così abbiamo perso qualche punto pesante. Comunque, non ci possiamo lamentare perché stiamo facendo un buon campionato. E adesso è proprio il momento di far vedere la qualità di una rosa di altissimo livello: di sicuro nessuno di noi si sente inferiore al Milan per il fatto di essere a -7 punti. La mentalità è da grande squadra, quindi affrontiamo il derby senza paura».
Cinque gol in nove sfide al Milan, suo record: le sta antipatico il Diavolo?
«No, ma sono molto legato al gol segnato nella semifinale di Coppa Italia 2019 con cui abbiamo passato il turno anche perché alla fine abbiamo portato a casa pure il trofeo. Un’altra volta ho segnato un gol al 94esimo: sono state tutte reti importanti, ma voglio segnarne altre ancora».
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