"PSG E CITY, COSI' UGUALI E COSI' DIVERSI - "Tutti concetti, questi, che sembrano sparire progressivamente dal calcio contemporaneo, sempre più caratterizzato da tentativi di ottenere risultati il prima possibile, nella convinzione che per farlo basti investire enormi quantità di denaro sul mercato. Che a dire tutto questo sia l'allenatore di una delle squadre più ricche del mondo (e che anche quest'anno non ha badato a spese) non rende meno vera né significativa la sua analisi. Non è un caso che Mourinho abbia ricordato (senza fare nomi) che se avesse voluto vincere scudetti facili oggi sarebbe allenatore del Paris Saint-Germain. Tant'è vero che il richiamo all'eredità calcistica spiega in mezzo secondo perché per gli emiri proprietari del club francese la Champions continuerà a lungo a restare un sogno.
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CorSera – “C’è poco da ridere del monologo di Mourinho, è…interista. Suning lo faccia suo”
"Mentre così non sarà per il Manchester City, non a caso portato da Mourinho a esempio di programmazione (nota a margine: quanti allenatori sceglierebbero l'altro club della propria città, guidato da un collega che è la propria antitesi, come modello?). Ma così è: l'altra squadra degli emiri, che pure non si nega niente in fatto di calciomercato, ha lavorato tanto e bene sulla crescita complessiva del club (basta vedere com'è stato ristrutturato il centro di allenamento o i risultati delle squadre giovanili o di quella femminile), permettendo a Guardiola di far compiere al club (nel suo complesso) l'ultimo miglio mancante. Che, è il caso di ripeterlo ancora una volta, non è necessariamente dato dalla vittoria".
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