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Sempre più un rebus irrisolto e intricato. Mauro Icardi continua il suo braccio di ferro con l'Inter e, a meno di due giorni dalla fine della sessione estiva di campagna acquisti, si trova a combattere con il club nerazzurro con tutte le intenzioni non solo di restare a Milano, ma di rendere la vita difficile a dirigenti e squadra. A meno che, come riportato dal Corriere della Sera, non si faccia avanti la Juventus, che starebbe provando a portare via l'argentino con un'offerta al ribasso:
"La Juve, che finora non ha mai presentato un’offerta, corteggia Wanda e vorrebbe il giocatore, in scadenza a giugno 2021, in prestito, spuntando un obbligo di riscatto irrisorio di 30 milioni. Un’offerta irricevibile per l’Inter, decisa ad accettare solo lo scambio con Dybala. Dopo i rifiuti di Icardi a Roma, Napoli e Monaco, sono su un binario morto le strade Atletico Madrid e Psg", scrive il Corriere, che poi riferisce di un'ipotesi (forse l'ultima) Barcellona:
Intanto, però, il braccio di ferro continua e, tra accuse reciproche, si va avanti. Da una parte l'Inter, pronta a dimostrare la propria posizione, dall'altra gli Icardis, che hanno citato in giudizio il club nerazzurro non per soldi (almeno, questo è quanto sostengono gli avvocati della coppia), ma per ottenere il reintegro immediato del giocatore. Wanda, però, non si è fermata qui. Se molti sostengono che Icardi abbia complicato tutto rifiutando nell'ordine Roma, Napoli e Monaco, la moglie e manager dell'attaccante rispedisce al mittente le accuse e, anzi, rilancia: "Wanda accusa l’Inter di far naufragare le trattative, il club respinge le illazioni: sarebbe felice di disinnescare la situazione e cedere l’attaccante", scrive il Corriere della Sera.
La causa si trasferirà al Collegio arbitrale, che dovrà decidere quale delle due parti ha ragione. Intanto, però, c'è il pericolo che Icardi debba giocare almeno il 10% delle partite ufficiali dell'Inter in questa stagione. Un fatto che non farà di certo piacere ad Antonio Conte, immischiato suo malgrado in questa brutta storia.
(Fonte: corriere.it)
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