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CorSera – Inter, mancano 3 cose fondamentali. Spalletti ‘tradito’, lui e Icardi via a fine anno?

Il quotidiano, sul proprio portale, spiega perché l'Inter non riesce ad uscire dalla crisi

Marco Astori

E' una crisi senza fine quella dell'Inter, che non vince ormai dal 3 dicembre, quando un poverissimo al Chievo la portò in testa alla classifica. Due mesi dopo i nerazzurri hanno collezionato solamente 6 punti in 8 partite, confermando di cadere in grande difficoltà al primo ostacolo. Il Corriere della Sera prova a spiegare perché l'Inter sia incappata in questo tunnel e quali elementi mancano per tornare grande: "Una proprietà distante e assente, una squadra sopravvalutata e un allenatore in chiara difficoltà. L’Inter, fischiata e contestata da una tifoseria che troppo ha sopportato e ha ora perso la pazienza, non è una sorpresa, ma soltanto lo specchio di una realtà che si ripete di anno in anno. Come nel finale della passata stagione, quando in panchina c’era stefano Pioli, anche in questa i nerazzurri sono riusciti ad eguagliare il record negativo di 8 partite senza vittoria.Una crisi scontata perché all’Inter mancano tre elementi fondamentali per essere un club di alto livello. Occorre un proprietario vicino e presente, mentre Jindong Zhang patron di Suning non si vede da un anno a Milano e resta confinato nella sua Nanchino. Servono giocatori da Inter mentre oggi i tre centrocampisti nerazzurri (Vecino, Borja Valero e Brozovic) non sarebbero titolari se giocassero con Napoli, Juventus, Lazio e Roma. Gli unici due calciatori spendibili ad alto livello sono Skriniar e Icardi.

C’è inoltre necessità di proteggere l’allenatore - continua il quotidiano sul proprio portale -, in questi anni lasciato sempre solo, che non può essere ogni volta l’unico a pagare. La qualificazione alla prossima Champions League però è l’obiettivo fissato a inizio stagione, non centrarlo porterebbe all’ennesimo esonero.La proprietà cinese, ormai al secondo anno di gestione, non ha ancora capito che per centrare i traguardi occorrono investimenti sulla rosa e uomini forti al comando. In questa nuova crisi, Spalletti ha di certo le sue responsabilità, ma è meno colpevole di chi in estate e a gennaio si è rifiutato di fare gli investimenti necessari, non mantenendo le promesse e tradendo la fiducia del tecnico E dei tifosi nerazzurri. La recente storia nerazzurra racconta di una proprietà senza progetto, più attenta al brand e al merchandising che a ciò che accade in campo. L’ha capito anche capitan Icardi che dopo cinque anni passati all’Inter, sperando di vincere qualcosa, è sempre più deciso ad accettare l’offerta di un grande club europeo. Quello che l’Inter oggi, purtroppo, pare non essere più".

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