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Sembrava un caso archiviato, invece le dichiarazioni di Luciano Spalletti nel post di Inter-Lazio, hanno riaperto il caso Icardi. L'allenatore nerazzurro è stato chiaro e duro nei confronti dell'ex capitano nerazzurro: "Per come si è comportato, Icardi doveva star fuori. E’ giusto che giochino gli altri. Contro la Lazio poteva giocare anche un tempo, ma era giusto che stesse fuori. Dover avviare una mediazione per convincere un giocatore dell’Inter a indossare la maglia della propria squadra è umiliante per tutti i tifosi nerazzurri". Parole che, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, non sono piaciute alla società. "Sono in molti ad aver dato ragione a Spalletti su questo punto, tra cui l’ex capitano nerazzurro Beppe Bergomi. Di contro però la società non ha preso bene l’uscita, anche perché il lavoro di mediazione è stato lungo e complesso e non solo Beppe Marotta, ma anche il presidente Steven Zhang e l’ex presidente Massimo Moratti, si sono spesi per tentare di appianare le divergenze", si legge sul quotidiano.
IL FUTURO DI SPALLETTI E ICARDI - "Se è vero che Spalletti nel caso specifico ha ragione, è vero anche che le sue parole sono state intese come una critica ai vertici della società e, ovviamente, al giocatore. Marotta si era schierato con il tecnico per la mancata convocazione, ma non può non essere preoccupato per le ripercussioni che potrebbero esserci dopo le dichiarazioni di Spalletti. Comunque sia il futuro, per l’attaccante e l’allenatore, sarà lontano da Milano. A fine giugno entrambi andranno via e, con loro, buona parte dell’attuale Inter. Antonio Conte resta l’obiettivo numero uno, ma se anche l’Inter non dovesse riuscire convincerlo, virerà su un altro allenatore che avrà comunque un altro centravanti. Anche il tempo di Icardi a Milano è arrivato agli sgoccioli".
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