“Suning non ha mai comprato, direttamente o non, alcuna azione dell’Inter”. Comincia così un articolo del Corriere della Sera, firmato da Mario Gerevini che parla di 'giallo cinese in parte'. Nel senso che “Da un anno e mezzo la proprietà dell’Inter viene costantemente associata (dagli stessi cinesi e dirigenti del club) alla Suning Commerce Group, come se la società milanese fosse una controllata del gigante del commercio di materiale elettronico(19 miliardi di euro di ricavi pressoché tutti in Cina), quotato alla Borsa di Shenzhen e con principali soci Zhang, alcuni manager e Alibaba di JackMa. Non è così per il semplice fatto che l’Inter fa capo a Zhang attraverso la cassaforte Suning Holdings Group, con l’appoggio azionario, secondo alcune fonti, di alcuni suoi fedelissimi riuniti nella Suning Appliance Group”, si legge nell’articolo.
copertina
CorSera – Suning, mai comprato un’azione dell’Inter. Chi è l’acquirente? Jindong Zhang…
Nell'inserto di Economia si parla della proprietà del club nerazzurro e si cerca un chiarimento sull'azienda a cui fa capo la società nerazzurra
Insomma, viene sostenuto dall’inserto di Economia del CorSera che l’arrivo di Zhang senior all’Inter ha qualche sbavatura perché non è stato definito chi è esattamente l’acquirente. Thohir per esempio ha conferito il suo 31% al Madison Pacific Limited, le carte sono state depositate ad Hong Kong e forse questa ‘manovra finanziaria’ è stata una scelta in attesa della cessione delle quote.
Lo Jiangsu è collocato dentro SuningCommerce e fa quindi capo proprio a Jindong Zhang, l’Inter invece appartiene ad un gruppo autonomo rispetto a Suning Commerce e così il giovane Steven Zhang ha avuto ampie deleghe operative per il mercato e la compravendita dei giocatori fino a 40 mln di euro. “I nerazzurri sono in mano a un uomo cui Forbes attribuisce oggi 5,7 miliardi di dollari di patrimonio personale e le cui aziende fatturano quanto l’Eni e dieci volte la Fininvest: 54 miliardi di euro, secondo posto tra i gruppi privati in Cina. Lo dice la classifica (con timbro del Partito) della Federazione cinese dell’industria. Bisogna fidarsi, però, perché non è chiaro da dove arrivi quell’Everest di ricavi”, conclude il giornalista del Corriere della Sera.
(Fonte: Corriere della Sera Economia, 06-11-2017)
© RIPRODUZIONE RISERVATA