Quando l'Inter ha annunciato di aver acquistato Matias Vecino dalla Fiorentina pagando la clausola da 24 milioni (pagabile in due rate da 12), in tanti, anzi tantissimi hanno criticato la scelta della società di investire molto su un centrocampista che a pochi diceva qualcosa mentre altri spendevano fior di quattrini per poi passare alle cose formali. Non è difficile fare una rapida ricerca sui social per leggere le migliaia di critiche dei tifosi che si chiedevano "Vecino chi?". Ma dopo 10 giornate è chiaro ormai a tutti: insieme a Skriniar, quello di Vecino è l'acquisto più azzeccato della dirigenza nerazzurra da un paio di stagioni a questa parte. I numeri che a volte non dicono molto ma in questo caso dicono tanto, mettono in luce come l'uruguaiano sia un giocatore fondamentale per Luciano Spalletti e l'Inter. Contro la Sampdoria è stato costretto ad uscire per un affaticamento, da lì in poi i blucerchiati hanno creato i maggiori pericoli alla retroguardia nerazzurra, complice anche il calo fisico e la mancanza di filtro a centrocampo. Inizialmente c'è stato un periodo di assestamento, lo stesso Spalletti ha ammesso che "ora si sta mettendo a suo agio in un contesto dove forse non aveva la sicurezza di poterci stare. Le prime partite non ci aveva fatto vedere queste percussioni", le stesse percussioni che hanno fatto a fette la difesa del Milan. Come un diesel, Vecino ha iniziato a ingranare, è entrato alla perfezione nei meccanismi della squadra.
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Così lontano così Vecino: l’uruguaiano sempre più indispensabile per l’Inter. Tutti i numeri
Da "Vecino chi?" a giocatore imprescindibile per questa Inter
Parlavamo dei numeri con la maglia nerazzurra, eccone alcuni: 10 presenze di cui 8 da titolare, 750 minuti giocati, 1 gol e un assist. Andando più a fondo, scopriamo che il centrocampista ha recuperato 33 palloni, 50% di contrasti vinti, 78% dribbling riusciti, 25% precisione tiro e ultimo ma non per ultimo il dato più importante: 90% passaggi riusciti. Per Spalletti è un giocatore chiave, fisico, testa, tecnica, corsa, tutte caratteristiche del "tuttocampista" moderno che all'Inter mancava da tempo. L'allenatore lo ha voluto fortemente e adesso ne capiamo il motivo. I tifosi hanno iniziato a conoscere un po' meglio il centrocampista e stanno apprezzando impegno e dedizione. Non sarà Matthäus ma in questa Inter è un giocatore in grado di spostare gli equilibri, lui sì.
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