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Un panorama fantastico, tanti campioni e aneddoti da scoprire e raccontare. Una cartolina invidiabile la quarta edizione del premio Football Leader, andato in scena in questi giorni al Grand Hotel il Saraceno di Amalfi. Personaggi di ieri e di oggi che con spirito rinnovato si concedono ai microfoni dei giornalisti con un sorriso che già da solo fa notizia. Ritroviamo fra questi un bomber che a Milano ha lasciato un pezzo di cuore, uno dei pochi a vivere un'esperienza su entrambe le sponde del Naviglio, facendosi amare senza misura sia dai tifosi dell'Inter che da quelli del Milan. Hernan Crespo non è stato un attaccante qualsiasi, non sarà un allenatore come tutti gli altri. Ha i numeri e lo spirito del campione, uniti ad una semplicità ed una spontaneità che lo hanno reso grande fra i grandi. Un vero piacere intervistarlo in esclusiva per FCINTER1908.IT.
- Ciao Hernan, che idea ti sei fatto della squadra di Mancini quest'anno?
Sicuramente delle squadre 'nuove' è quella che ha fatto meglio. La Juve, il Napoli giocano da tanto tempo insieme, la Roma, pur avendo cambiato allenatore, a livello dirigenziale ha un suo progetto. L'Inter sta cercando una propria identità. Si sono cambiati tanti giocatori, spero che adesso le cose siano più chiare e si possa intraprendere un percorso difficile, andare alla pari con la Juve o col Napoli e la Roma sarà difficile, ma bisogna avere fiducia.
-Lavoro positivo di Mancini?
Credo che non sia pienamente soddisfatto, è chiaro. Tra le squadre in classifica che hanno avuto tanti cambiamenti è riuscita ad arrivare quarta. C'è da migliorare, è chiaro.
-Icardi trascinatore come te?
Lui ha fatto molto bene l'anno corso. E' stato difficile ripetersi, in un'annata complicata poi. Non è mai semplice quando le cose non vanno in un certo verso riuscire a far bene. Ma il suo l'ha fatto, da lui si dovrà ripartire.
-Cambio societario: la squadra ne ha risentito?
La vita è una questione di aspettative. Se pensi che un imprenditore straniero ci metta cuore e passione per la tua squadra del cuore è sbagliato, non è giusto. Lui è un businessman, deve far quadrare i conti, questo non vuol dire non vincere. La realtà è che c'è un FPF che va rispettato e bisogna adeguarsi alle regole.
-Nel tuo futuro ancora l'Inter?
Ma magari! (Sorride ndr) Ci proviamo, stiamo facendo un percorso per arrivare ad alti livelli, l'Inter non è da escludere, è un grandissimo obiettivo.
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