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Real e Psg portano a galla le critiche strumentali a Conte. Interisti, un consiglio

Alfio Musmarra

Il Liverpool non è l’Atalanta? Certo, anche l’Inter non è il Liverpool detto che i bergamaschi lo scorso anno misero in difficoltà proprio i campioni di Francia giocando un calcio propositivo, di chi comunque non ha nulla da perdere e può permettersi di giocarsela a viso aperto. Dove voglio andare a parare? È presto detto: alla fine è pura e semplice filosofia. Tutto si riduce sostanzialmente alle qualità dei giocatori, alla profondità di una rosa di alto profilo. Più sono forti i tuoi giocatori e maggiori saranno le possibilità di successo. Poi è tutta una ricerca di equilibri e di impostazioni che un allenatore deve dare, ma alla fine quando c’è da difendere che tu sia Real o Psg, difendi e stop.

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Il calcio non è scienza esatta, non sempre puoi recitare a spartito. A volte basta un errore o una giocata a cambiare il corso degli eventi, anche un approccio sbagliato. Qui in Italia siamo abituati a non avere pazienza, a utilizzare spesso e a sproposito il termine ‘fallimento’ quando ci sono dei processi di crescita che chi più e chi meno ha bisogno di percorrere.

Siamo sempre pronti a sollecitare le eccellenze altrui e a sminuire i nostri prodotti minando di fatto un sistema che negli anni è stato svilito portandolo al collasso. Serve una mentalità differente, serve pazienza soprattutto con i giovani. Bisogna dare fiducia anche a costo di pagarne l’inesperienza. Legare tutto sempre e solo al risultato può avere una logica ma non migliorerà certo un movimento che necessita di una fase rinascimentale. Ma soprattutto è fondamentale tornare ad essere logici e non figli del tifo. Che ormai ha pervaso tutto e tutti.

Capisco i tifosi, un po’ meno chi arriva da certi ambiti, in primis ex calciatori che hanno giocato centinaia di partite tra campionati e coppe. Faccio onestamente fatica a inquadrare determinate considerazioni che si scontrano poi con l’evidenza dei fatti. Perché se alcune cose valgono per alcuni non si capisce perché non possano valere per altri, soprattutto parametrati a organici qualitativamente differenti. Mi danno l’idea di questioni strumentali, per non dire altro. Ecco perché credo che i tifosi dell’Inter più intransigenti debbano scrollarsi di dosso quest’ansia da prestazione e imparare a godersela un po’ di più. Oggi dovrebbe essere più facile.

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