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Lo chiamano l'Hombre vertical per il suo carattere forte, lo stesso che gli servì a portare l' Inter dopo 13 anni ad un passo dallo scudetto, titolo che poi sfumò maledettamente quel famoso 5 Maggio del 2002 nell'ultima giornata contro una Lazio,che non doveva chiedere più nulla a quella stagione. A 9 anni di distanza, di quell'episodio, ricordato da tutti i tifosi nerazzurri e non solo, torna a parlare dalle pagine del settimanale ExtraTime(supplemento settimanale de La Gazzetta dello Sport ndr)Hector Cuper, l'indimenticato tecnico argentino, che prima di fare entrare in campo i suoi giocatori, li caricava dandogli una pacca sul petto: "Data fatidica, partita inspiegabile, come certe sensazioni - esordisce Cuper, ricordando la partita con la Lazio-. Qualcosa forse è stato spiegato dopo, con Calciopoli. Non del 5 maggio (Cuper lo chiama così, ndr). Ma di certe sensazioni, come quel rigore enorme non dato a Ronaldo contro il Chievo due giornate prima. Loro pareggiano al 91’ (2-2), noi perdiamo due punti decisivi (arbitro De Santis, ndr)".
Si parla dell' Inter di oggi, quella di mister Gasperini intorno alla quale arde il dibattito sulla difesa a 3:"Idea tattica che in Serie A è di difficile attuazione. Per il modo di giocare rischi di trovarti scoperto sulle fasce, di farti infilare sugli esterni. Ricordo un esperimento, con Cordoba, Materazzi e Simic più Zanetti e Dalmat esterni: perdemmo in casa con l’Atalanta, me ne dissero di ogni colore, cambiai strada"..
E sulla rivale di sempre, la Juventus. Hector Cuper dichiara:"Nuovo stadio, nuovi giocatori, nuovo tecnico e nuovi dirigenti. Sono contento: all’interista serve una Juve forte. So che alcuni storceranno il naso ma è così: come nel caso del River in Argentina, queste sono squadre che non possono stare in B, con tutto il rispetto per la categoria. Immagino la goduria di alcuni nel vedere la Juve in B, ma uno scudetto vinto contro una Juve forte hamolto più sapore. In generale, è il calcio italiano che ha bisogno di una Juve competitiva".
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