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Da Bergamo con un punto e tre musi lunghi

Un punto è quello portato a casa dai nerazzurri nel difficile campo di Bergamo, tre sono i musi lunghi che la serata di ieri porta in dono al mister Ranieri. Su tutti quello di Ricky Alvarez costretto per la terza volta consecutiva a guardare il...

Alessandro De Felice

Un punto è quello portato a casa dai nerazzurri nel difficile campo di Bergamo, tre sono i musi lunghi che la serata di ieri porta in dono al mister Ranieri.

Su tutti quello di Ricky Alvarez costretto per la terza volta consecutiva a guardare il match dalla tribuna. Cappuccio clazato fino sopra agli occhi, braccia incrociate e sguardo perso nel tempo, forse era sovrappensiero, forse infreddolito o forse pensava soltanto ai bei giorni nella pampa argentina quando guidava il suo Velez alla vittoria del campionato. Certo è che a 5 mesi dal suo arrivo in Italia, l'acquisto più costoso del mercato nerazzurro non ha ancora convinto nessuno, di sicuro non Ranieri che continua a preferirgli sia Castaignos che Coutinho. Alvarez ha ancora molto lavoro da fare per conquistare un posto in campo e, chissà, il cuore dei tifosi.

La faccia scura numero due è quella di Wesley Sneijder; l'olandese è stato sostituito per la terza volta di fila e stavolta, non attendendo alle regole del galateo calcistico che lo vorrebbero seduto in panchina con i compagni, l'olandese se ne è andato direttamente negli spogliatoi. Le malelingue subito hanno parlato di problemi tra giocatori e tecnico, ma molto probabilmente quello che fa arrabbiare Wesley è il proprio fisico. Sì perchè nella gara di ieri il ragazzo ha avuto l'ennesimo risentimento al quadricipite già durante il primo tempo e, con la Juventus alle porte, Ranieri ha preferito non rischiare il suo metronomo e sostituirlo prima del termine della partita. Ci sono solo tre giorni prima del "derby d'Italia" e con Julio Cesar molto probabilmente out, in casa Inter tutti sperano di avere almeno Sneijder, al meglio della forma se concesso.

Il premio del Tapiro d'oro va però a Diego Milito; il Principe ha usato tutti i 90 minuti a lui concessi per dimostrare a Ranieri che al momento non si merita di partire da titolare con la Juventus. Sbaglia tutto lo sbagliabile e anche di più e il numero di sostenitori dell'argentino si fa sempre più ridotto. Ormai sembra essere rimasto l'unico a credere in un suo risveglio, o forse sta sognando anche lui; certo è che il gol da lui sbagliato sull'assist di Maicon il vero Milito lo avrebbe segnato anche a occhi chiusi e dormendo.