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Il protagonista che non ti aspetti. Il gregario che, con i suoi gol contro Cagliari e Verona, ha messo la sua firma indelebile su uno scudetto ormai vicinissimo. Matteo Darmian si è conquistato le luci della ribalta: "E pensare che in squadra c'è gente molto più abituata di me a segnare... Ma se arrivano i gol, tanto meglio. Ma ancor più importante è essermi guadagnato la fiducia di allenatore e compagni".
È più bella l'attesa dello scudetto o il momento esatto in cui arriverà?
"No no, la vittoria sarà l'ora più esaltante. Ora manca ancora qualche punto, speriamo di farli il prima possibile. Questa stagione è stata un crescendo. Ma già dall'inizio sapevamo che avremmo fatto bene".
Quando ha pensato: "Ok, questo è l'anno giusto"?
"Sassuolo, girone d'andata. Tutto quel che c'è stato prima e dopo. Era una partita delicata per noi, in campionato stavamo lasciando troppi punti per strada. Vincere quella domenica era decisivo per il morale. Se ragiono complessivamente, l'uscita dalla Champions, per quanto negativa, invece di abbatterci ci ha caricato".
Ci racconta il discorso di Conte dopo il sorpasso sul Milan?
"Chiaro e fermo: 'Ora loro sono dietro, psicologicamente abbiamo un vantaggio. Dipende tutto da voi, non facciamo l'errore di guardare gli altri'. E noi l'abbiamo fatto".
Arrivato in sordina ma poi decisivo: cos'è, una scommessa vinta?
"La prova che ho fatto bene a rientrare in Italia. Nell'ultimo anno a Manchester vedevo poco il campo. I momenti in cui non sei protagonista aiutano a crescere. Ma con il calcio ragiono come da bambino: ho sempre voglia di mettermi in gioco".
Non è stato però tutto semplice per voi giocatori, a gennaio travolti dalle voci di difficoltà societarie.
"Siamo professionisti, abbiamo fatto quel che era giusto fare: concentrarci sul nostro lavoro. E così ci siamo compattati ancor di più".
Conte ha fatto il suo nome per l'Europeo. Ci spera?
"Quella maglia è l'ambizione massima. Ho avuto la fortuna di giocare un Mondiale e un Europeo: sono qui, faccio del mio meglio. Poi vediamo...".
Da Euro 2016 a oggi: ha ritrovato lo stesso Conte?
"Come se non lo avessi mai lasciato: agguerrito, ha la stessa voglia di allora di portare la squadra al massimo".
Dove l'ha migliorata?
"Tatticamente. E dal punto di vista caratteriale".
Ci racconti Van Gaal.
"Un maniaco delle regole. Fu lui a volermi allo United. Uno dei primi giorni a Manchester mi prese da parte e mi disse 'tu sei qui grazie a me. Hai la mia fiducia, ti giocherai il posto con Valencia, sappi che per me il nome non conta'. Così fu".
Poi Mourinho.
"Non ha altri amori al di fuori della vittoria. Gli devo dei trofei, pure un'Europa League".
Cos'ha Conte in più rispetto a loro due?
"Ha grandi idee, tatticamente è una marcia avanti".
Il migliore nel suo ruolo?
"Oggi Alexander-Arnold, in passato direi Zanetti e Cafu, del quale sono stato compagno".
In allenamento riesce a star dietro ad Hakimi?
"Ci provo, ma è dura... Per età e talento, è uno di migliori".
In una parola: lo scudetto per Darmian è...
"La gioia, la chiusura di un cerchio. Ai ragazzi che vogliono diventare calciatori dico: non abbandonate mai il vostro sogno, non perdete mai il sorriso neppure di fronte alle rinunce, che pure sono necessarie".
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