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De Boer: “Inter, non ci ho pensato un secondo: situazione perfetta. Porto questa filosofia”

Dario Di Noi

Frank De Boer è atterrato nel mondo Inter, una nuova era sta per cominciare. E’ successo tutto all’improvviso, ma ora è tutto nelle sue mani. Il tecnico olandese, ex Ajax, avrà poco tempo per farsi conoscere dal popolo nerazzurro, ma...

Frank De Boer è atterrato nel mondo Inter, una nuova era sta per cominciare. E’ successo tutto all’improvviso, ma ora è tutto nelle sue mani. Il tecnico olandese, ex Ajax, avrà poco tempo per farsi conoscere dal popolo nerazzurro, ma intanto ha già spiegato diversi aspetti del suo pensiero ai cronisti del De Telegraaf. Queste le sfumature - a firma De Boer - riportate dalla Gazzetta dello Sport: "Quando è arrivata l’Inter, non ci ho pensato un secondo, la situazione è perfetta. Ero un po’ sorpreso dell’interessamento dell’Inter, altri club di Serie A mi avevano cercato e poi hanno scelto allenatori italiani, perciò ho pensato che il mio futuro sarebbe stato altrove. Ho avuto contatti con club inglesi, l’Anderlecht o l’Olympiacos, ma quando ho capito che l’Inter faceva sul serio ho voluto assolutamente venire a Milano. L’Inter è un club con una grande storia che ha vinto la Champions League sei anni fa, e vuole tornare a giocare in Champions. È la mia stessa ambizione. La mia filosofia? Formare un mix di giovani ed esperti, far crescere una squadra che giochi alla fine con il mio stile. Adesso in Italia c’è molto di più che una grande scuola di calcio difensivo, è bello vedere giocare la Juve e la Roma. Penso di potere aver successo con la mia filosofia se i giocatori la seguiranno. Perché i giocatori possono vincere le partite, ma solo le squadre vincono i titoli. Come è nato tutto? Ho avuto i primi contatti informali con dei rappresentanti del fondo cinese dopo la sconfitta con il Tottenham, ma non ho voluto che si cominciasse a trattare prima della definizione della situazione con Roberto Mancini. Ho voluto che tutto procedesse secondo una linea di massima correttezza nei suoi confronti. Per me è importante lasciare un’impronta sulla squadra. Quando ho deciso di lasciare l’Ajax mi sono ripromesso di portare con me Orlando Trustfull, perché insieme abbiamo lavorato benissimo. E abbiamo formato uno staff adatto alla cultura del calcio italiano: il vice Kreek ha giocato a Padova e il nostro analista Santoni è italiano e conosce bene il calcio di questo Paese. Quanto a Schoenmaker, parla inglese e portoghese e questo aiuta. Si dice che vorrei prendere giocatori dall’Ajax? Non è il momento. È importante adesso capire i giocatori che abbiamo a disposizione, la loro posizione nella squadra, quello che possono dare e quello di cui hanno bisogno. Ma bisognerà fare in fretta, perché la Serie A comincia fra meno di due settimane e abbiamo subito partite importanti".