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L'Inter ha da tempo messo gli occhi sul difensore della Lazio, in scadenza di contratto, Stefan De Vrij. Sull'olandese ci sono anche altri club, tra cui il Liverpool, ma i nerazzurri sono in pole position per il suo ingaggio a parametro zero. C'è, però, questo caso della Procura antidoping che non fa dormire sonni tranquilli. Non tanto per un rischio specifico di squalifica, che in questo momento non solo non esiste, ma sembra alquanto improbabile. Piuttosto sulla reale condizione fisica del giocatore, in particolare sulla cartilagine del ginocchio sinistro che ha fatto a lungo tribolare l’olandese a cavallo delle stagioni 2015 e 2016.
De Vrij scelse di operarsi e restare fuori fino al termine della stagione in quel periodo. Il rientro in campo a fine settembre del 2016 sancì una nuova vita per il giocatore, che inanellò una serie di presenze continue fino al termine della stagione. Quest’anno, addirittura, la sorpresa delle sorprese: dopo Strakosha, Parolo, Luis Alberto e Lulic, figura proprio de Vrij tra i giocatori più presenti in campionato. Ben 26 presenze da titolare al centro della difesa, 2.213 minuti giocati finora. L'olandese è diventato un elemento fisso della formazione di Inzaghi, un giocatore di cui il tecnico non può fare a meno. Ma un merito per il suo recupero e la continua presenza in campo lo hanno anche le infiltrazioni di cortisone alla cartilagine. Che dall’indagine avviata dalla procura antidoping ora sono anche pubbliche. Se non le fa, il rischio è che il ginocchio si gonfi e inizi a fare male. Una cura che senz’altro per ora ha funzionato, ma che per il futuro apre un punto interrogativo sulla reale integrità fisica dell'olandese. Perché a corredo della parte atletica, sicuramente un ruolo di primo piano nella continuità del giocatore in questo biennio c’è senz’altro l’autogestione, saltando spesso gli allenamenti della prima parte della settimana. Un metodo che de Vrij ha raccolto in eredità da Klose, con la differenza che il bomber tedesco era un over 30, mentre de Vrij ha solo 26 anni.
De Vrij fatica a sopportare il doppio impegno campionato-coppa e infatti Inzaghi lo ha impiegato con meno costanza in Coppa Italia e in Europa League. In caso di Champions sarebbe un bel dilemma, questo però in casa nerazzurra lo sanno e infatti hanno deciso di stringere il pressing sull’olandese, ovviamente per le sue qualità tecniche, ma anche perché arrivando a parametro zero il gioco vale il rischio. Arrivando da svincolato, l’Inter potrà permettersi di scommettere su de Vrij e se le risposte fisiche non saranno all’altezza delle aspettative, il club nerazzurro potrà comunque ragionare sul domani dell’olandese sapendo che un’eventuale cessione futura produrrà una plusvalenza. Al momento nulla fa pensare che la trattativa fra Inter e de Vrij possa naufragare, con l’olandese che, nei piani nerazzurri, andrà a comporre la coppia centrale con Skriniar (e Miranda terzo centrale di lusso se non chiederà di tornare in Brasile). Intanto la procura Nado Italia si è riservata “ulteriori accertamenti” su un mancato rinnovo dell’esenzione proprio in occasione della gara incriminata. In questo caso sarebbe una responsabilità dello staff medico del club, più che del giocatore. E anche se con il doping in Italia non si scherza, difficilmente si può immaginare una squalifica per de Vrij.
(Tuttosport)
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